Non è mai
stato,
non è né potrà
mai
essere
il “cristo clericale”,
putrido di lotte, intrighi, sopraffazioni e qualsivoglia nefandezza per la pura
conquista e perenne mantenimento di potere e ricchezze,
nelle - allo scopo e al momento - più accomodanti e subdole alleanze
fra trono e altare e fra altare e capitale,
debole, vigliacco e servile con i forti, arrogante, severo e spietato
con i deboli,
“cristo favola” di un dio alieno e alienante,
vero oppio dei popoli.
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