"Squadra e compasso", emblema della Massoneria dal XVII sec codificato dal XVIII sec,

insieme con il Libro della Legge Sacra, le "grandi luci" della Libera Muratorìa, due

utensili dei muratori - la squadra a rappresentare la materia, la realtà oggettiva, e il

compasso la mente e lo spirito, l'astrazione, il giudizio soggettivo - perché è partendo

dalla Legge che il Massone inizia a costruire...

 

La Loggia Massonica "Propaganda Due" rinnega documentatamente tutto questo quale

organizzazione di carattere criminale ed eversivo al centro dei principali scandali della

storia italiana di trent'anni:

 

- strage del treno Italicus

- strage di Bologna

- strage di Ustica

- strage di Piazza Fontana

- strage del Rapido 904

- omicidio Calvi

- omicidio Pecorelli

- omicidio Olof Palme

- omicidio Semerari

- colpo di stato militare in Argentina

- tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese

- tentativo di colpo di stato dell'organizzazione segreta italiana di stampo neofascista

"Rosa dei Venti"

- caso dei dossier illegali del SIFAR

- operazione "Minareto"

- falso rapimento Sindona

- tentativo di depistamento durante il rapimento Moro

- rapimento Bulgari

- rapimento Ortolani

- rapimento Amedeo

- rapimento Danesi

- rapimento Amati

- rapporti con la banda della Magliana

- rapporti con la banda dei Marsigliesi

- inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo

- riciclaggio narcodollari (caso Locascio)

- caso Cavalieri del Lavoro di Catania

- fuga di Herbert Kappler

- crack Sindona

- crack Banco Ambrosiano

- crack Finabank

- scandali finanziari legati alla Banca Vaticana IOR - Istituto per le Opere di Religione (!?)

- caso Rizzoli-Corriere della Sera

- caso SIPRA-Rizzoli

- scandalo dei Petroli

- caso M. Fo. Biali

- caso Eni-Petronim

- caso Kollbrunner

- cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer

- cospirazione politica di Raffaele Giudice

- cospirazione politica di Pietro Musumeci

- cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna

- finanziamenti FIAT alla massoneria

- "Tangentopoli"...

 

Con una lista di 963 "affiliati" resa pubblica, molte le personalità di altissimo rilievo

politico, giudiziario, storico, economico e culturale:

 

- 59 parlamentari

- 2 ministri

- un segretario di partito

- 12 generali dei Carabinieri

- 5 generali della Guardia di Finanza

- 22 generali dell'Esercito Italiano

- 4 generali dell'Aeronautica Militare

- 8 ammiragli della Marina Militare

- ma in tutto ben 119 alti ufficiali (50 dell'Esercito, 37 della Guardia di Finanza, 32 dei

Carabinieri)

- 22 dirigenti di Polizia

- un giudice costituzionale

- magistrati

- funzionari pubblici

- direttori e funzionari dei vari servizi segreti

- docenti universitari

- 8 direttori di giornali

- 4 editori

- 22 giornalisti

- 128 dirigenti di aziende pubbliche

- diplomatici

- imprenditori...

 

Secondo l'Articolo 1 della "Legge Anselmi" sulla Loggia P2 definita così:

 

"Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'Articolo 18 della

Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi, occultando la loro

esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero

rendendo sconosciuti, in tutto o in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono

attività diretta ad interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di

amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche

economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale".

 

Eppure...

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

                                   

 

                                   

Italia nostra - "Tana liberi tutti!"

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano

 

                                   

di Rinascita Democratica"

 

                                   

della Loggia Massonica

 

                                   

"Propaganda Due"

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano di Rinascita Democratica" - o "Programma di

Rinascita Nazionale" o semplicemente "Il Piano" - viene trovato

nel luglio 1982 durante un controllo di sicurezza all'Aeroporto

Internazionale di Roma Fiumicino.

 

È maldestramente nascosto nel "doppiofondo" di una valigia

appartenente a Maria Grazia Gelli, figlia del "Gran Maestro" - già

"Ispettore Nazionale Organizzazione Fascio Combattimento

Estero" - Licio Gelli e sequestrato insieme ad un memorandum

sulla situazione politica in Italia.

 

 

Viene successivamente "pubblicato" nella esatta forma qui di

seguito riportata negli "Atti della Commissione Parlamentare

d'Inchiesta sulla Loggia Massonica P2 - IX Legislatura", Allegati

alla "relazione" serie II.

 

Questa è la documentazione raccolta dalla Commissione "Volume

terzo Documenti citati nelle relazioni Tomo VII-bis, Doc. XXIII n. 2-

quater/3/VII-bis, pp. 611-625".

 

 

Il "Piano" si presenta con evidenza quale parte "essenziale" del

programma della "P2", la Loggia Massonica "Propaganda Due".

 

Descrive in sufficiente "dettaglio" una strategia di completa

"penetrazione" degli apparati democratici italiani, allo scopo di

"assimilarli" in un nuovo sistema di "autoritarismo legale",

sviluppato partendo dal sistematico e progressivo "controllo"

dell'informazione, sia "di Stato" che "di massa".

 

 

Questo "piano" di "golpe soft" formula un chiaro obiettivo

"centrale" nel programmare "azioni" di Governo, 

"comportamento" politico ed economico, "riforme" legislative in

un succedersi che si spinge fino a modificare la stessa

Costituzione della Repubblica Italiana.

 

Tutto ciò al fine di

 

                                   

 

                                   

"rivitalizzare il sistema attraverso la

sollecitazione di tutti gli istituti che la

Costituzione prevede e disciplina, dagli organi

dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai

sindacati, ai cittadini elettori…".

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Lo scioglimento a fine 1981 della P2 da parte del Parlamento con una legge solo un atto

formale, in realtà ne sopravvive il suo sistema di relazioni politiche, finanziarie e

criminali.

 

Lo stesso "gran fascista" Licio Gelli, nonostante una condanna a 12 anni di carcere (ma

solo per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano!), rimarrà in pratica a piede

libero fino alla morte nel 2015.

 

 

Resterà in detenzione "domiciliare" nella sua Villa Wanda di Arezzo, non più

"Venerabile maestro" della Loggia P2, ma "Commendatore" o "Conte", titolo nobiliare

conferitogli nel 1980 da Umberto II Savoia ultimo Re d'Italia in esilio, con a disposizione

un'enorme patrimonio per potercontinuare a tessere i suoi intrighi.

 

Addirittura "intervistato", "pubblicizzato" e "miticizzato" con la complicità dei mass

media anche pubblici, presenta libri con aria sorniona:

 

"La P2?

La rifarei tranquillamente.

Ma non ce ne sarebbe neanche bisogno!"

Missione compiuta!

 

"Il mio piano rinascita ha trionfato...

Berlusconi se n'è letteralmente abbeverato, la giustizia e le carriere separate dei giudici,

le tv, i club rotariani in politica...

Già, proprio come Forza Italia.

 

Apprezzo che non abbia mai rinnegato la sua iscrizione alla P2, e del resto come poteva?

Ma anche la bicamerale di sinistra dell'88 ne aveva fatta sua una parte, sposando il

riferimento al presidenzialismo...".

c

                                   

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Il Piano a grandi linee

 

                                   

 

                                   

Lasciato smorzare lo scandalo della scoperta della P2 senza di

fatto altro che plateali giochi di corte, atto di estrema piattitudine

politica, etica e morale da parte delle classi dirigenti italiane in

ogni ambito della società ed in modo particolare dei Governi a

succedersi, il Piano di Rinascita Democratica "sopravvive".

 

Non solo, ma inizia a trovare puntuale, palese attuazione nel corso

degli anni nell'evoluzione o "involuzione", che dir si voglia, della

vita politica del Paese:

a livello istituzionale, economico, imprenditoriale e - soprattutto e

senza possibilità di paragoni con alcun altro Paese"democratico"

al mondo - mediatico.

 

 

Due blocchi, due "partiti" - bipolarismo ovvero "bipartitismo".

 

Si "semplifica" la scena politica al fine di un migliore "controllo":

Partito Socialista Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano,

Partito Repubblicano Italiano, Liberali di sinistra e Democratici

Cristiani progressisti accorpati da una parte e Democratici

Cristiani conservatori, Liberali e Democratici della Destra

Nazionale dall'altra…

 

 

La proiezione futura porterà rispettivamente al Partito Democratico

da una parte e dall'altra il Popolo della (o "delle") Libertà, il cui

leader Silvio Berlusconi risulta documentatamente iscritto alla P2,

con il numero 625, e piduisti in entrambe le formazioni.

 

Interessante notare come l'avvio del "cambiamento" o

"rinnovamento" o come lo si voglia chiamare sia stato dato dagli

"oppositori" di Berlusconi - tutt'un gioco?

 

                                   

 

                                   

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"Libera" informazione pressoché "azzerata" - "scalata" ai mass

media.

 

"Acquisizione" - e, quindi, controllo - dei maggiori quotidiani,

"liberalizzazione" - e, quindi, controllo - delle emittenti televisive,

con quelle private che dilagano nel Paese passando da regionali a

nazionali e quelle pubbliche sistematicamente "smembrate" e

"ricomposte" a proprio tornaconto.

 

Di conseguenza la "formazione" di una qualsivoglia "opinione

pubblica" viaggerà da ora in poi e chissà per quanto su

monorotaia

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

Il testo "integrale" del Piano

 

                                   

 

                                   

Trascrizione ufficiale della Commissione Parlamentare d'Inchiesta

sulla Loggia Massonica P2, i testi evidenziati nel documento

originale attraverso sottolineatura qui riportati in rosso.

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

" P R E M E S S A

 

 

1. L'aggettivo democratico sta a significare che sono

esclusi dal presente piano ogni movente od

intenzione anche occulta di rovesciamento del

sistema.

 

2. Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema

attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la

Costituzione prevede e disciplina, dagli organi

dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai

sindacati, ai cittadini elettori.

 

3. Il piano si articola in una sommaria indicazione di

obiettivi, nella elaborazione di procedimenti -

anche alternativi - di attuazione ed infine nella

elencazione di programmi a breve, medio e lungo

termine.

 

4. Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a

medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi

alla Costituzione - successivi al restauro del libero

gioco delle istituzioni fondamentali - che, senza

intaccarne l'armonico disegno originario, le

consentano di funzionare per garantire alla

nazione ed ai suoi cittadini libertà e progresso

civile in un contesto interno e internazionale ormai

molto diverso da quello del 1946.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

O B I E T T I V I

 

 

1. Nell'ordine vanno indicati:

 

a. i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal

PSDI alla DC ed al PLI (con riserva di verificare

la Destra Nazionale);

 

b. la stampa, escludendo ogni operazione

editoriale, che va sollecitata al livello di

giornalisti attraverso una selezione che tocchi

soprattutto:

Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa,

Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma,

Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di

Sicilia per i quotidiani;

e, per i periodici:

Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi,

Gente, Famiglia Cristiana.

 

 

La RAI-TV non va dimenticata;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

c. i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia

autonomi, nella ricerca di un punto di leva per

ricondurli alla loro naturale funzione anche al

prezzo di una scissione e successiva

costituzione di una libera associazione dei

lavoratori;

 

d. il Governo, che va ristrutturato nella

organizzazione ministeriale e nella qualità degli

uomini da preporre ai singoli dicasteri;

 

e. la magistratura, che deve essere ricondotta alla

funzione di garante della corretta escrupolosa

applicazione delle leggi;

 

f.  il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al

successo dell'operazione sui partiti politici, la

stampa ed i sindacati.

 

 

2. Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono

oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della

manovra di tipo economico-finanziario.

 

La disponibiltà di cifre non superiori a 30 o 40

miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini

di buona fede e ben selezionati di conquistare le

posizioni chiave necessarie al loro controllo.

 

Governo, Magistratura e Parlamento

rappresentano invece obiettivi successivi,

accedibili soltanto dopo il buon esito della prima

operazione, anche se le due fasi sono

necessariamente destinate a subire intersezioni e

interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio

in sede di elaborazione dei procedimenti.

 

 

3. Primario obiettivo e indispensabile presupposto

dell'operazione è la costituzione di un club (di

natura rotariana per l'etereogenità dei componenti)

ove siano rappresentati, ai migliori livelli,

operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti

delle professioni liberali, pubblici amministratori e

magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini

politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità.

 

Gli uomini che ne fanno parte debbono essere

omogenei per modo di sentire, disinteresse,

onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un

vero e proprio comitato di garanti rispetto ai

politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione

del piano e nei confronti delle forze amiche

nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare.

 

Importante è stabilire subito un collegamento

valido con la massoneria internazionale."

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O C E D I M E N T I

 

 

1. Nei confronti del mondo politico occorre:

 

a. selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può

essere affidato il compito di promuovere la

rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte

politica

(Per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi;

per il PRI: Visentini e Bandiera;

per il PSDI: Orlandi e Amadei;

per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e

Bisaglia;

per il PLI: Cottone e Quilleri;

per la Destra Nazionale (eventualmente):

Covelli);

 

b. in secondo luogo valutare se le attuali

formazioni politiche sono in grado di avere

ancora la necessaria credibilità esterna per

ridiventare validi strumenti di azione politica;

 

c. in caso di risposta affermativa, affidare ai

prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con

i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire

il predominio nei rispettivi partiti;

 

d. in caso di risposta negativa usare gli strumenti

finanziari stessi per l'immediata nascita di due

movimenti:

l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-

-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e

l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori,

liberali e democratici della Destra Nazionale).

 

Tali movimenti dovrebbero essere fondati da

altrettanti clubs promotori composti da uomini

politici ed esponenti della società civile in

proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi

rappresentino l'anello di congiunzione con le

attuali parti ed i secondi quello di collegamento

con il mondo reale.

 

Tutti i promotori debbono essere inattaccabili

per rigore morale, capacità, onestà e

tendenzialmente disponibili per un'azione

poltica pragmatistica, con rinuncia alle consuete

e fruste chiavi ideologiche.

 

Altrimenti il rigetto da parte della pubblica

opinione è da ritenere inevitabile.

 

 

2. Nei confronti della stampa (o, meglio, dei

giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non

può, in questa fase, essere previsto nominatim.

 

Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3

elementi per ciascun quotidiano o periodico in

modo tale che nessuno sappia dell'altro.

 

L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio,

o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi

che conoscono l'ambiente.

 

Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il

compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici

come sopra prescelti in entrambe le ipotesi

alternative 1c e 1d.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

In un secondo tempo occorrerà:

 

a. acquisire alcuni settimanali di battaglia;

 

b. coordinare tutta la stampa provinciale e locale

attraverso una agenzia centralizzata;

 

c. coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per

la stampa locale;

 

d. dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di

antenna ex art. 21 Costit.

 

 

3. Per quanto concerne i sindacati la scelta

prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura,

seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi

minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per

poi agevolare la fusione con gli autonomi in una

libera confederazione, oppure, senza toccare gli

autonomi, acquisire con strumenti finanziari di

pari entità i più disponibili fra gli attuali

confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di

forza all'interno dell'attuale trimurti.

 

Gli scopi reali da ottenere sono:

 

a. restaurazione della libertà individuale nelle

fabbriche e aziende in genere per consentire

l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive

garanzie di segretezza del voto;

 

b. ripristinare per tale via il ruolo effettivo del

sindacato di collaboratore del fenomeno

produttivo in luogo di quello illegittimamente

assunto di interlocutore in vista di decisioni

politiche aziendali e governative.

 

Sotto tale profilo, la via della scissione e della

successiva integrazione con gli autonomi sembra

preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva

sulla pubblica opinione di un fenomeno

clamoroso come la costituzione di un vero

sindacato che agiti la bandiera della libertà di

lavoro e della tutela economica dei lavoratori.

 

Anche in termini di costo è da prevedere un

impiego di strumenti finanziari di entità inferiori

all'altra ipotesi.

 

 

4. Governo, Magistratura e Parlamento

 

È evidente che si tratta di obiettivi nei confronti

dei quali i procedimenti divengono alternativi in

varia misura a seconda delle circostanze.

 

È comunque intuitivo che, ove non si verifichi la

favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi

brevi sono - salvo che per la

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Magistratura - da escludere essendo i

procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli

relativi ai partiti, alla stampa ed ai sindacati, con la

riserva di una più rapida azione nei confronti del

Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo

stesso modus operandi già previsto per i partiti

politici.

 

Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una

forza interna (la corrente di magistratura

indipendente della Ass. Naz. Mag.) che raggruppa

oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni

moderate.

 

È sufficiente stabilire un raccordo sul piano

morale e programmatico ed elaborare una intesa

diretta a concreti aiuti materiali per poter contare

su un prezioso strumento già operativo

nell'interno del corpo anche ai fini di taluni rapidi

aggiustamenti legislativi che riconducano la

giustizia alla sua tradizionale funzione di elemento

di equilibrio della società e non già di eversione.

 

Qualora invece le circostanze permettessero di

contare sull'ascesa al Governo di un uomo

politico (o di una équipe) già in sintonia con lo

spirito del club e con le sue idee di "ripresa

democratica", è chiaro che i tempi dei

procedimenti riceverebbero una forte

accelerazione anche per la possibilità di attuare

subito il programma di emergenza e quello a breve

termine in modo contestuale all'attuazione dei

procedimenti sopra descritti.

 

In termini di tempo ciò significherebbe la

possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno il

tempo di intervento, qualora sussista il

presupposto della disponibilità dei mezzi

finanziari.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O G R A M M I

 

 

Per programmi s'intende la scelta, in scala di

priorità, delle numerose operazioni da compiere in

forma di:

 

a. azioni di comportamento politico ed economico;

 

b. atti amministrativi (di Governo);

 

c. atti legislativi;

 

necessari a ribaltare - in concomitanza con quelle

descritte in materia di procedimenti - l'attuale

tendenza al disfacimento delle istituzioni e, con

essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui

organi non funzionano più secondo gli schemi

originali.

 

Si tratta, in sostanza di "registrare" - come nella

stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna

istituzione e di ogni organo relativo in modo che i

rispettivi confini siano esattamente delimitati e

scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui

derivano confusione e indebolimento dello Stato. 

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

A titolo di esempio, si considerino due fenomeni:

 

1. lo spostamento dei centri di potere reale del

Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati

multinazionali con i correlativi strumenti di azione

finanziaria.

 

Sarebbero sufficienti una buona legge sulla

programmazione che rivitalizzi il CNEL ed una

nuova struttura dei Ministeri accompagnate da

norme amministrative moderne per restituire ai

naturali detentori il potere oggi perduto;

 

2. l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10

anni quale risultante di una giusta politica di

ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non

accompagnata però dalla predisposizione di corpi

docenti adeguati e preparati nonché dalla

programmazione dei fabbisogni in tema

d'occupazione.

 

Ne è conseguenza una forte e pericolosa

disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze

invece nei settori tecnici - nonché la tendenza ad

individuare nel titolo di studio il diritto al posto di

lavoro.

 

Discende ancora da tale stato di fatto la spinta

all'equalitarismo assolto (contro la Costituzione

che vuole tutelare il diritto allo studio superiore

per i più meritevoli) e, con la delusione del non

inserimento, il rifugio nella apatia della droga

oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata.

 

Il rimedio consiste:

nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo:

titolo di studio = posto di lavoro;

nel predisporre strutture docenti valide;

nel programmare, insieme al fenomeno

economico, anche il relativo fabbisogno umano;

ed infine nel restaurare il principio meritocratico

imposto dalla Costituzione.

 

Sotto molti profili, la definizione dei programmi

intersecherà temi e notazioni già contenuti nel

recente Messaggio del Presidente della Repubblica

- indubbiamente notevole - quale diagnosi della

situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare

terapie più che a formulare nuove analisi.

 

Detti programmi possono essere resi esecutivi

- occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti

legge).