"Squadra e compasso", emblema della Massoneria dal XVII sec codificato

dal XVIII sec, insieme con il Libro della Legge Sacra, le "grandi luci"

della Libera Muratorìa, due utensili dei muratori - la squadra

a rappresentare la materia, la realtà oggettiva, e il compasso la mente e

lo spirito, l'astrazione, il giudizio soggettivo - perché è partendo

dalla Legge che il Massone inizia a costruire...

 

La Loggia Massonica "Propaganda Due" rinnega documentatamente tutto

questo quale organizzazione di carattere criminale ed eversivo al centro

dei principali scandali della storia italiana di trent'anni:

 

- strage del treno Italicus

- strage di Bologna

- strage di Ustica

- strage di Piazza Fontana

- strage del Rapido 904

- omicidio Calvi

- omicidio Pecorelli

- omicidio Olof Palme

- omicidio Semerari

- colpo di stato militare in Argentina

- tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese

- tentativo di colpo di stato dell'organizzazione segreta italiana di stampo

neofascista "Rosa dei Venti"

- caso dei dossier illegali del SIFAR

- operazione "Minareto"

- falso rapimento Sindona

- tentativo di depistamento durante il rapimento Moro

- rapimento Bulgari

- rapimento Ortolani

- rapimento Amedeo

- rapimento Danesi

- rapimento Amati

- rapporti con la banda della Magliana

- rapporti con la banda dei Marsigliesi

- inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo

- riciclaggio narcodollari (caso Locascio)

- caso Cavalieri del Lavoro di Catania

- fuga di Herbert Kappler

- crack Sindona

- crack Banco Ambrosiano

- crack Finabank

- scandali finanziari legati alla Banca Vaticana IOR - Istituto per le Opere

di Religione (!?)

- caso Rizzoli-Corriere della Sera

- caso SIPRA-Rizzoli

- scandalo dei Petroli

- caso M. Fo. Biali

- caso Eni-Petronim

- caso Kollbrunner

- cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer

- cospirazione politica di Raffaele Giudice

- cospirazione politica di Pietro Musumeci

- cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna

- finanziamenti FIAT alla massoneria

- "Tangentopoli"...

 

Con una lista di 963 "affiliati" resa pubblica, molte le personalità di

altissimo rilievo politico, giudiziario, storico, economico e culturale:

 

- 59 parlamentari

- 2 ministri

- un segretario di partito

- 12 generali dei Carabinieri

- 5 generali della Guardia di Finanza

- 22 generali dell'Esercito Italiano

- 4 generali dell'Aeronautica Militare

- 8 ammiragli della Marina Militare

- ma in tutto ben 119 alti ufficiali (50 dell'Esercito, 37

della Guardia di Finanza, 32 dei Carabinieri)

- 22 dirigenti di Polizia

- un giudice costituzionale

- magistrati

- funzionari pubblici

- direttori e funzionari dei vari servizi segreti

- docenti universitari

- 8 direttori di giornali

- 4 editori

- 22 giornalisti

- 128 dirigenti di aziende pubbliche

- diplomatici

- imprenditori...

 

Secondo l'Articolo 1 della "Legge Anselmi" sulla Loggia P2 definita così:

 

"Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'Articolo 18

della Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi,

occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente

finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte

ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire

sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni

pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche

economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale".

 

Eppure...

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

                                   

 

                                   

Italia nostra - "Tana liberi tutti!"

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano

 

                                   

di Rinascita Democratica"

 

                                   

della Loggia Massonica

 

                                   

"Propaganda Due"

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il cosiddetto "Piano di Rinascita Democratica" -

o "Programma di Rinascita Nazionale" o semplicemente

"Il Piano" - viene trovato nel luglio 1982 durante

un controllo di sicurezza all'Aeroporto Internazionale

di Roma Fiumicino.

 

È maldestramente nascosto nel "doppiofondo"

di una valigia appartenente a Maria Grazia Gelli, figlia del

"Gran Maestro" - già "Ispettore Nazionale Organizzazione

Fascio Combattimento Estero" - Licio Gelli e sequestrato

insieme ad un memorandum sulla situazione politica

in Italia.

 

 

Viene successivamente "pubblicato" nella esatta forma

qui di seguito riportata negli "Atti della Commissione

Parlamentare d'Inchiesta sulla Loggia Massonica P2

- IX Legislatura", Allegati alla "relazione" serie II.

 

Questa è la documentazione raccolta dalla Commissione

"Volume terzo Documenti citati nelle relazioni Tomo VII-bis,

Doc. XXIII n. 2-quater/3/VII-bis, pp. 611-625".

 

 

Il "Piano" si presenta con evidenza quale parte

"essenziale" del programma della "P2", la Loggia

Massonica "Propaganda Due".

 

Descrive in sufficiente "dettaglio" una strategia

di completa "penetrazione" degli apparati democratici

italiani, allo scopo di "assimilarli" in un nuovo sistema

di "autoritarismo legale", sviluppato partendo dal

sistematico e progressivo "controllo" dell'informazione,

sia "di Stato" che "di massa".

 

 

Questo "piano" di "golpe soft" formula un chiaro

obiettivo "centrale" nel programmare "azioni" di Governo, 

"comportamento" politico ed economico, "riforme"

legislative in un succedersi che si spinge fino a modificare

la stessa Costituzione della Repubblica Italiana

.

 

Tutto ciò al fine di

 

                                   

 

                                   

"…rivitalizzare il sistema

 

attraverso la sollecitazione

di tutti gli istituti

 

che la Costituzione

prevede e disciplina

 

dagli organi dello Stato

ai partiti politici

  

alla stampa ai sindacati

ai cittadini elettori…".

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Lo scioglimento a fine 1981 della P2 da parte del Parlamento con

una legge solo un atto formale, in realtà ne sopravvive il suo sistema

di relazioni politiche, finanziarie e criminali.

 

Lo stesso "gran fascista" Licio Gelli, nonostante una condanna a 12 anni

di carcere (ma solo per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano!),

rimarrà in pratica a piede libero fino alla morte nel 2015.

 

 

Resterà in detenzione "domiciliare" nella sua Villa Wanda di Arezzo,

non più "Venerabile maestro" della Loggia P2, ma "Commendatore" o

"Conte", titolo nobiliare conferitogli nel 1980 da Umberto II Savoia ultimo

Re d'Italia in esilio, con a disposizione un'enorme patrimonio per poter

continuare a tessere i suoi intrighi.

 

Addirittura "intervistato", "pubblicizzato" e "miticizzato" con la complicità

dei mass media anche pubblici, presenta libri con aria sorniona:

 

"La P2?

La rifarei tranquillamente.

Ma non ce ne sarebbe neanche bisogno!"

Missione compiuta!

 

"Il mio piano rinascita ha trionfato...

Berlusconi se n'è letteralmente abbeverato, la giustizia e le carriere

separate dei giudici, le tv, i club rotariani in politica...

Già, proprio come Forza Italia.

 

Apprezzo che non abbia mai rinnegato la sua iscrizione alla P2, e del resto

come poteva?

Ma anche la bicamerale di sinistra dell'88 ne aveva fatta sua una parte,

sposando il riferimento al presidenzialismo...".

c

                                   

c

                                   

c

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Il Piano a grandi linee

 

                                   

 

                                   

Lasciato smorzare lo scandalo della scoperta della P2

senza di fatto altro che plateali giochi di corte, atto

di estrema piattitudine politica, etica e morale da parte

delle classi dirigenti italiane in ogni ambito della società

ed in modo particolare dei Governi a succedersi, il Piano

di Rinascita Democratica "sopravvive".

 

Non solo, ma inizia a trovare puntuale, palese attuazione

nel corso degli anni nell'evoluzione o "involuzione",

che dir si voglia, della vita politica del Paese: a livello

istituzionale, economico, imprenditoriale e - soprattutto

e senza possibilità di paragoni con alcun altro Paese

"democratico" al mondo - mediatico.

 

 

Due blocchi, due "partiti" - bipolarismo ovvero

"bipartitismo".

 

Si "semplifica" la scena politica al fine di un migliore

"controllo": Partito Socialista Italiano, Partito Socialista

Democratico Italiano, Partito Repubblicano Italiano,

Liberali di sinistra e Democratici Cristiani progressisti

accorpati da una parte e Democratici Cristiani

conservatori, Liberali e Democratici della Destra Nazionale

dall'altra…

 

 

La proiezione futura porterà rispettivamente al Partito

Democratico da una parte e dall'altra il Popolo della (o

"delle") Libertà, il cui leader Silvio Berlusconi risulta

documentatamente iscritto alla P2, con il numero 625, e

piduisti in entrambe le formazioni.

 

Interessante notare come l'avvio del "cambiamento" o

"rinnovamento" o come lo si voglia chiamare sia stato

dato dagli "oppositori" di Berlusconi - tutt'un gioco?

 

                                   

 

                                   

c

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

"Libera" informazione pressoché "azzerata" - "scalata"

ai mass media.

 

"Acquisizione" - e, quindi, controllo - dei maggiori

quotidiani, "liberalizzazione" - e, quindi, controllo -

delle emittenti televisive, con quelle private che dilagano

nel Paese passando da regionali a nazionali e quelle

pubbliche sistematicamente "smembrate" e "ricomposte"

a proprio tornaconto.

 

Di conseguenza la "formazione" di una qualsivoglia

"opinione pubblica" viaggerà da ora in poi e chissà

per quanto su monorotaia

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

Il testo "integrale" del Piano

 

                                   

 

                                   

Trascrizione ufficiale della Commissione Parlamentare

d'Inchiesta sulla Loggia Massonica P2, i testi evidenziati

nel documento originale attraverso sottolineatura qui

riportati in rosso.

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

" P R E M E S S A

 

 

1. L'aggettivo democratico sta a significare

che sono esclusi dal presente piano ogni

movente od intenzione anche occulta

di rovesciamento del sistema.

 

2. Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema

attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti

che la Costituzione prevede e disciplina,

dagli organi dello Stato ai partiti politici,

alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.

 

3. Il piano si articola in una sommaria

indicazione di obiettivi, nella elaborazione

di procedimenti - anche alternativi - di

attuazione ed infine nella elencazione

di programmi a breve, medio e lungo

termine.

 

4. Va anche rilevato, per chiarezza, che

i programmi a medio e lungo termine

prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione

- successivi al restauro del libero gioco

delle istituzioni fondamentali - che, senza

intaccarne l'armonico disegno originario,

le consentano di funzionare per garantire

alla nazione ed ai suoi cittadini libertà e

progresso civile in un contesto interno e

internazionale ormai molto diverso da

quello del 1946.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

O B I E T T I V I

 

 

1. Nell'ordine vanno indicati:

 

a. i partiti politici democratici, dal PSI al PRI,

dal PSDI alla DC ed al PLI (con riserva

di verificare la Destra Nazionale);

 

b. la stampa, escludendo ogni operazione

editoriale, che va sollecitata al livello

di giornalisti attraverso una selezione

che tocchi soprattutto: Corriere della Sera,

Giorno, Giornale, Stampa, Resto

del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma,

Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno,

Giornale di Sicilia per i quotidiani;

e, per i periodici: Europeo, Espresso,

Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia

Cristiana.

 

 

La RAI-TV non va dimenticata;

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

c. i sindacati, sia confederali CISL e UIL,

sia autonomi, nella ricerca di un punto

di leva per ricondurli alla loro naturale

funzione anche al prezzo di una scissione

e successiva costituzione di una libera

associazione dei lavoratori;

 

d. il Governo, che va ristrutturato nella

organizzazione ministeriale e nella qualità

degli uomini da preporre ai singoli

dicasteri;

 

e. la magistratura, che deve essere

ricondotta alla funzione di garante

della corretta escrupolosa applicazione

delle leggi;

 

f.  il Parlamento, la cui efficienza è

subordinata al successo dell'operazione

sui partiti politici, la stampa ed i sindacati.

 

 

2. Partiti politici, stampa e sindacati

costituiscono oggetto di sollecitazioni

possibili sul piano della manovra di tipo

economico-finanziario.

 

La disponibiltà di cifre non superiori a 30

o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere

ad uomini di buona fede e ben selezionati

di conquistare le posizioni chiave necessarie

al loro controllo.

 

Governo, Magistratura e Parlamento

rappresentano invece obiettivi successivi,

accedibili soltanto dopo il buon esito

della prima operazione, anche se le due fasi

sono necessariamente destinate a subire

intersezioni e interferenze reciproche, come

si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione

dei procedimenti.

 

 

3. Primario obiettivo e indispensabile

presupposto dell'operazione è

la costituzione di un club (di natura rotariana

per l'etereogenità dei componenti) ove siano

rappresentati, ai migliori livelli, operatori,

imprenditoriali e finanziari, esponenti

delle professioni liberali, pubblici

amministratori e magistrati nonché

pochissimi e selezionati uomini politici, che

non superi il numero di 30 o 40 unità.

 

Gli uomini che ne fanno parte debbono

essere omogenei per modo di sentire,

disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè

da costituire un vero e proprio comitato

di garanti rispetto ai politici che

si assumeranno l'onere dell'attuazione

del piano e nei confronti delle forze amiche

nazionali e straniere che lo vorranno

appoggiare.

 

Importante è stabilire subito un collegamento

valido con la massoneria internazionale."

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O C E D I M E N T I

 

 

1. Nei confronti del mondo politico occorre:

 

a. selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali

può essere affidato il compito di

promuovere la rivitalizzazione di ciascuna

rispettiva parte politica

(Per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e

Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera;

per il PSDI: Orlandi e Amadei; per la DC:

Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e

Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri;

per la Destra Nazionale (eventualmente):

Covelli);

 

b. in secondo luogo valutare se le attuali

formazioni politiche sono in grado

di avere ancora la necessaria credibilità

esterna per ridiventare validi strumenti

di azione politica;

 

c. in caso di risposta affermativa, affidare

ai prescelti gli strumenti finanziari

sufficienti - con i dovuti controlli -

a permettere loro di acquisire

il predominio nei rispettivi partiti;

 

d. in caso di risposta negativa usare

gli strumenti finanziari stessi

per l'immediata nascita di due movimenti:

l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-

PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e

l'altra sulla destra (a cavallo fra DC

conservatori, liberali e democratici

della Destra Nazionale).

 

Tali movimenti dovrebbero essere fondati

da altrettanti clubs promotori composti

da uomini politici ed esponenti della

società civile in proporzione reciproca

da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello

di congiunzione con le attuali parti ed

i secondi quello di collegamento con

il mondo reale.

 

Tutti i promotori debbono essere

inattaccabili per rigore morale, capacità,

onestà e tendenzialmente disponibili

per un'azione poltica pragmatistica,

con rinuncia alle consuete e fruste chiavi

ideologiche.

 

Altrimenti il rigetto da parte della pubblica

opinione è da ritenere inevitabile.

 

 

2. Nei confronti della stampa (o, meglio,

dei giornalisti) l'impiego degli strumenti

finanziari non può, in questa fase, essere

previsto nominatim.

 

Occorrerà redigere un elenco di almeno

2 o 3 elementi per ciascun quotidiano o

periodico in modo tale che nessuno sappia

dell'altro.

 

L'azione dovrà essere condotta a macchia

d'olio, o, meglio, a catena, da non più

di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.

 

Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato

il compito di "simpatizzare" per gli esponenti

politici come sopra prescelti in entrambe

le ipotesi alternative 1c e 1d.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

In un secondo tempo occorrerà:

 

a. acquisire alcuni settimanali di battaglia;

 

b. coordinare tutta la stampa provinciale e

locale attraverso una agenzia centralizzata;

 

c. coordinare molte TV via cavo con l'agenzia

per la stampa locale;

 

d. dissolvere la RAI-TV in nome della libertà

di antenna ex art. 21 Costit.

 

 

3. Per quanto concerne i sindacati la scelta

prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura,

seguendo cioè le linee già esistenti dei

gruppi minoritari della CISL e maggioritari

dell'UIL, per poi agevolare la fusione con

gli autonomi in una libera confederazione,

oppure, senza toccare gli autonomi,

acquisire con strumenti finanziari di pari

entità i più disponibili fra gli attuali

confederali allo scopo di rovesciare

i rapporti di forza all'interno dell'attuale

trimurti.

 

Gli scopi reali da ottenere sono:

 

a. restaurazione della libertà individuale

nelle fabbriche e aziende in genere

per consentire l'elezione dei consigli

di fabbrica con effettive garanzie

di segretezza del voto;

 

b. ripristinare per tale via il ruolo effettivo

del sindacato di collaboratore

del fenomeno produttivo in luogo

di quello illegittimamente assunto

di interlocutore in vista di decisioni

politiche aziendali e governative.

 

Sotto tale profilo, la via della scissione e

della successiva integrazione con gli

autonomi sembra preferibile anche ai fini

dell'incidenza positiva sulla pubblica

opinione di un fenomeno clamoroso come

la costituzione di un vero sindacato che

agiti la bandiera della libertà di lavoro e

della tutela economica dei lavoratori.

 

Anche in termini di costo è da prevedere

un impiego di strumenti finanziari di entità

inferiori all'altra ipotesi.

 

 

4. Governo, Magistratura e Parlamento

 

È evidente che si tratta di obiettivi nei

confronti dei quali i procedimenti divengono

alternativi in varia misura a seconda

delle circostanze.

 

È comunque intuitivo che, ove non

si verifichi la favorevole circostanza di cui

in prosieguo, i tempi brevi sono - salvo che

per la

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Magistratura - da escludere essendo

i procedimenti subordinati allo sviluppo

di quelli relativi ai partiti, alla stampa ed

ai sindacati, con la riserva di una più rapida

azione nei confronti del Parlamento ai cui

componenti è facile estendere lo stesso

modus operandi già previsto per i partiti

politici.

 

Per la Magistratura è da rilevare che esiste

già una forza interna (la corrente

di magistratura indipendente della Ass. Naz.

Mag.) che raggruppa oltre il 40%

dei magistrati italiani su posizioni moderate.

 

È sufficiente stabilire un raccordo sul piano

morale e programmatico ed elaborare

una intesa diretta a concreti aiuti materiali

per poter contare su un prezioso strumento

già operativo nell'interno del corpo anche

ai fini di taluni rapidi aggiustamenti legislativi

che riconducano la giustizia

alla sua tradizionale funzione di elemento

di equilibrio della società e non già

di eversione.

 

Qualora invece le circostanze permettessero

di contare sull'ascesa al Governo di un uomo

politico (o di una équipe) già in sintonia

con lo spirito del club e con le sue idee

di "ripresa democratica", è chiaro che i tempi

dei procedimenti riceverebbero una forte

accelerazione anche per la possibilità di

attuare subito il programma di emergenza

e quello a breve termine in modo contestuale

all'attuazione dei procedimenti sopra

descritti.

 

In termini di tempo ciò significherebbe la

possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno

il tempo di intervento, qualora sussista

il presupposto della disponibilità dei mezzi

finanziari.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                 

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

P R O G R A M M I

 

 

Per programmi s'intende la scelta, in scala

di priorità, delle numerose operazioni

da compiere in forma di:

 

a. azioni di comportamento politico ed

economico;

 

b. atti amministrativi (di Governo);

 

c. atti legislativi;

 

necessari a ribaltare - in concomitanza con

quelle descritte in materia di procedimenti -

l'attuale tendenza al disfacimento delle

istituzioni e, con essa, alla disottemperanza

della Costituzione i cui organi non funzionano

più secondo gli schemi originali.

 

Si tratta, in sostanza di "registrare"

- come nella stampa in tricromia - le funzioni

di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo

in modo che i rispettivi confini siano

esattamente delimitati e scompaiano le attuali

aree di sovrapposizione da cui derivano

confusione e indebolimento dello Stato. 

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

A titolo di esempio, si considerino

due fenomeni:

 

1. lo spostamento dei centri di potere reale

del Parlamento ai sindacati e dal Governo

ai padronati multinazionali con i correlativi

strumenti di azione finanziaria.

 

Sarebbero sufficienti una buona legge

sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL

ed una nuova struttura dei Ministeri

accompagnate da norme amministrative

moderne per restituire ai naturali detentori

il potere oggi perduto;

 

2. l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi

10 anni quale risultante di una giusta politica

di ampliamento dell'area di istruzione

pubblica, non accompagnata però dalla

predisposizione di corpi docenti adeguati

e preparati nonché dalla programmazione

dei fabbisogni in tema d'occupazione.

 

Ne è conseguenza una forte e pericolosa

disoccupazione intellettuale - con gravi

deficienze invece nei settori tecnici - nonché

la tendenza ad individuare nel titolo

di studio il diritto al posto di lavoro.

 

Discende ancora da tale stato di fatto

la spinta all'equalitarismo assolto (contro

la Costituzione che vuole tutelare il diritto

allo studio superiore per i più meritevoli)

e, con la delusione del non inserimento,

il rifugio nella apatia della droga oppure

nell'ideologia dell'eversione anche armata.

 

Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto

del preteso automatismo: titolo di studio

= posto di lavoro; nel predisporre strutture

docenti valide; nel programmare, insieme

al fenomeno economico, anche il relativo

fabbisogno umano; ed infine nel restaurare

il principio meritocratico imposto

dalla Costituzione.

 

Sotto molti profili, la definizione dei programmi

intersecherà temi e notazioni già contenuti

nel recente Messaggio del Presidente

della Repubblica - indubbiamente notevole -

quale diagnosi della situazione del Paese,

tenendo, però, ad indicare terapie più che

a formulare nuove analisi.

 

Detti programmi possono essere resi esecutivi

- occorrendo - con normativa d'urgenza

(decreti legge).