Per riuscire nella sua
"missione salvifica" datagli
- lui
"Figlio" - da un "Padre" per "Amore",
Yehoshua
avrebbe accettato di lasciarsi ammazzare,
barbaramente
inchiodato su una croce, morto solo per il
tempo
strettamente necessario a
poter poi dimostrare
di saper
"risorgere".
"Tre giorni dopo"
(in effetti sì e no uno e mezzo, spirato
venerdì pomeriggio e già
risorto la domenica mattina
di buonora...)
lo fa,
per dare a chi "creda" in
lui (anche
se con delle prove non è proprio credere, piuttosto
"venire a sapere")
validata
certezza di una vagamente
descritta
"vita dopo questa"
(da "premiato" o
da "dannato")
e, alla "fine dei tempi", di
una "futura"
resurrezione a vita
"eterna" del
corpo e qualcosa
altro
chiamato
"anima", affermazioni
quantomeno opinabili,
fuori dalla nostra portata in termini spazio-temporali.
Che
in realtà
non
sia il citato Rabbino il
vero
"inventore"
di questo cervellotico
cosiddetto
"Cristianesimo",
ma
uno
del tutto
estraneo ai fatti
del Yehoshua, questo
invece
è
decisamente "rilevante" nel nostro contesto
e
inoltre
alla nostra portata
poterlo indagare.
Si tratta di tal
"Shaul" di Tarso
- in Ebraico
שאול,
Shaʾùl,
"figlio a lungo atteso",
primo Re d'Israele, traslitterato
in Greco Σαούλ,
Saùl, o Σαuλος,
Sàulos,
Saulo
- come
nel
caso di Yehoshua,
arbitrariamente poi
chiamato
in Latino
"Paolo", forse per pura assonanza,
ma più
probabilmente perché associabile alla dimensione
de
"l'umile",
"il piccolo",
nell'immaginario collettivo.
Per cercare di
capire
"come" sia nato questo, a seconda
dei punti di vista "benedetto" o
"maledetto",
"Cristianesimo" non servono
né diatribe
filosofiche
né
critiche e apologie
muro-contro-muro su "dogmi"
e "catechismi" (per battezzati) e "catechesi" (per
non
credenti), come quelle degli ultimi venti
secoli.
Una semplice analisi
critica
della
documentazione
storica
a nostra
disposizione, partendo da quella
"scritta", a detta
dei
variamente credenti
"solida come una roccia",
piuttosto
che della volatile e adattabile
"tradizione orale":
tutto
materiale che la Chiesa stessa
- o meglio, come vedremo,
le tante Chiese
- hanno a
proprio tempo, comodo e fine
selezionato, filtrato e
"aggiustato"
per farlo rientrare
nel cosiddetto
"Nuovo Testamento" cristiano o
"Nuovo
Patto" (con il loro
dio).
Un'analisi comparativa
di tutto il
materiale
finora
conosciuto, senza omettere in modo preconcetto
quanto
dalle varie Chiese nel tempo
bandito, rifiutato o censurato.
Esistono infatti molti più "scritti" di
quelli poi resi
"ufficali"
dalle Chiese,
Vangeli
e altri documenti
chiamati
"apocrifi",
precedenti o paralleli alle Scritture,
ad esempio e
in grandissima
quantità
quelli
rinvenuti
di recente
a Qumran
-
in Arabo
خربة قمران
e in Ebraico
קומראן
חירבת
,
Khirbet Qumran - nelle rovine di un
monastero
costruito un secolo e mezzo
prima di Cristoin
Cisgiordania,
su un arido
altopiano a neppure tre
chilometri dalla riva
Nord-Occidentale del Mar
Morto.
Bisogna comunque sottolineare come, nel contesto
storico
locale e generale subito a seguire la
presunta dipartita
terrena di
Yehoshua Ben Yosef, la
storia
personale di Shaul
di Tarso rimanga la
chiave di lettura
per
eccellenza
di
questa sua "invenzione".
Chiariamo anche
un ultimo
aspetto,
a prevenire
fin troppo
prevedibili critiche: ovviamente diamo
per
certo
che
neppure la nostra
"reinterpretazione"
potrà mai essere
pienamente
"oggettiva",
come del resto nulla che venga
prodotto dalla mente
umana, anche se di
sicuro
risulterà
- per
palesi ragioni -
"meno
monoculare" di quella
finora
dettata dall'alto ed inculcata nelle
masse per millenni
dalle varie Chiese Cristiane, tra
cui egemonica la Cattolica
Romana.
E per non perderci in
rivoli e
ruscelli focalizziamo
piuttosto la nostra analisi
restringendola
a individuare
eventuali
"contraddizioni" tra le
varie fonti
- cioè
"ricostruzioni"
discordanti
di medesimi presunti
"fatti"
cui riferiscono.
Nel caso ve
ne siano, cercheremo di capirne le
"cause"
(non sempre necessariamente
"volute") o le
"ragioni"
(queste sì "pianificate" per il
raggiungimento di scopi
ben precisi) che le hanno prodotte
in quel determinato
contesto storico.
Ma, di nuovo e soprattutto
- partiamo da zero:
nulla di scontato, nulla di scartato!
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