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Marija Puović - My "Neverending Blue", 2016 Acrilico su tela, 100 x 50 cm
Opera "creata" - concepita, materializzata e distrutta - dall'artista (come molto altro...) |
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Poesia - il Greco ποίησις, poiesis, letteralmente "creazione" - una "forma d'arte" che da vita a parole in fraseggi detti "versi", nei quali significato "semantico" e suono "musicale" dei fonemi si fondono, musica fatta di parole e di silenzi.
Potente musica "mentale" vocalmente evocativa di concetti ed emotivitą, frutto di stupore, d'"intelligenza amorosa", passionale, compassionevole, ribelle nelle sue sempre crescenti "licenze poetiche", aperta a modi di essere "letta" in totale interpretabilitą, a tutti i livelli.
Ma poi "arte" cos'č?
Ogni attivitą umana "creativa" - di singoli come di gruppi e collettivitą intere - espressione non solo "estetica" ma fortemente "etica", trasmessa sģ attraverso "tecniche", vale a dire abilitą umane innate e culturalmente sviluppate.
Cristallizzata infine in "disciplina", solidamente basata su norme "comportamentali", distillate da generazionali analisi di "esperienzialitą" sociale, in un linguaggio "sensorio-emotivo" variamente codificato ed altrettanto variamente decifrabile.
Solo molto pił tardi trasfigurata in "espressione di interioritą" dello spirito umano - "pensieri", "convinzioni", "credenze", "opinioni", "sentimenti" di natura sociale, culturale, morale, etica e religiosa - l'arte nasce di fatto molto pił "povera", come antichissima professione "tradizionale".
Attivitą quindi di "conservazione" di originarie "innovazioni" identitarie, una produzione artigianale materiale e immateriale sia di varia utilitą che simbolico-iconica, secondo "canoni" via via normati nel tempo fino a "regola d'arte", cui l'artiere/artista deve conformarsi.
Che l'arte sia poi figlia del suo tempo viene pił che dimostrato dalla progressiva trasformazione che "concetto" e "parola" subiranno nella storia: *are, "mettere in ordine" in Sanscrito, τέχνη, "tecnica" in Greco, ars, "artigianato" (lavoro sģ di braccio, "arto", ma con una sinergica mente) in Latino...
Questa "capacitą di fare", conoscenza "procedurale" basata su regole e metodi, oggi diremmo "know-how", include agli inizi anche astronomia, storia, musica, architettura, arti visive, mimica, commedia, tragedia, eccetto perņ proprio la poesia, in quanto considerata parte dell'umano "sapere" (non del "saper fare").
La "poesia" rimane a lungo non "scritta" ma "recitata" e "cantata", non una produzione "materiale" quindi secondo canoni prestabiliti, quanto piuttosto "astratta" e "libera" invenzione individuale, al contrario delle "arti" cosģ definite, irrazionalmente affascinante all'incanto, "seduttrice" delle mente, del tutto superiore ad ogni altra produzione umana perché "ispirata dalle Muse".
Dalle prime classificazioni "ellenistiche" delle arti fino a quelle "medievali" - la partizione in "arti comuni" o "meccaniche" (dell'"utilitą" o che richiedano uno sforzo fisico) e "arti liberali" o "belle arti" (che migliorino la vita dell'uomo, nutrendone lo spirito attraverso la "piacevolezza"), la poesia dunque mai vi rientrerą, per via di quella ispirazione della divinitą.
Salvo poi scoprire nel Cinquecento, con la traduzione in volgare della "Poetica" - la Περί ποιητικης di Aristotele, prima analisi occidentale dell'arte distinta da etica e morale - come la poesia gią vi risulti annoverata quale "una" delle arti!...
Sarą di fatto il "Rinascimento" a (ri)lanciare l'Arte "con la A maiuscola", migliorando la condizione sociale degli "artisti", separandoli definitivamente da "artigiani" e "scienziati".
Il "Settecento" eleggerą infine gli artisti ad "esteti" (il nuovo sistema delle "Belle Arti" riunirą pittura, scultura, poesia, musica e danza, con connesse eloquenza e architettura).
Esteti perché creatori dediti a tutte quelle attivitą umane di "imitazione della realtą" finalizzate a generare "il Bello", concetto questo gią in crisi perņ a fine secolo insieme al concetto stesso di "Arte".
Fotografia, architettura industriale, oggettistica della civiltą industriale dell'"Ottocento", costringeranno il Novecento ad una inedita definizione "onnicomprensiva" di "Arte" ed "opera d'Arte", con una concezione lata, "intimista", significativa dell'innovazione tecnica dei "nuovi materiali".
Questi ultimi ora "segno di rinnovamento culturale e sociale", da cui il "Modernismo" e, al suo interno le cosiddette "Avanguardie", dichiarato obiettivo "evolvere" modalitą e finalitą dell'Arte, questa volta Poesia compresa. |
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Sottofondo musicale Limahl The Neverending Story, Storia infinita Keith Forsey and Giorgio Moroder 2009 remastered versionof the theme song from the 1984 film "The Neverending Story" |
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