sottocute malocculto

[Latino occultus occulĕre

mettere un velo agli occhi

nascondere sub sotto cutis pelle

sotto la pelle (sprizza comunque

da tutti i pori...)]

 

 

anomalia endocrina

fascismo surre(n)ale

anti-fascista il fascismo stesso

sfascio dell'ex pluribus unum

 

nazionalismo e razzismo

abiguità da questione etrusca

etnia ideologica

identità eccentrica

 

 

antichismo mitomaniaco

abuso dell'immaginario

ricostruzione strumentale

di mentalità totalitaria

 

"cultura" fascista

pura retorica propagandisca

irrazionalismi reazionari

d'un italico italiano

 

 

pseudomodernismo agitato

antiliberale e antisocialista

rifondazione rigenerativa

politica d'eterno immobile

 

coscienza contraddittoria

di appartenenza selettiva

a una romanità per eccellenza

glorioso multiculturalismo

 

 

ante nunc post et semper

R.I.P. amen!

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Fascio littorio etrusco

 

Simbolo di potere condiviso

in ciascuna Lega delle tre Dodecapoli

 

Dodici Città-Stato indipendenti

unite federativamente

 

Simbolo di unità paritaria

non di superiorità

 

 

Il "fascio littorio" è etrusco non romano - testimoniato dal ritrovamento

di Isidoro Falchi, medico e archeologo autodidatta, nel 1898 a Vetulonia,

in quella tomba poi detta appunto "Tomba del Littore" databile al 600 aC -

composto da dodici verghe di ferro fasciate insieme strette intorno al

sigillo di un'ascia sacra a doppio tagliente da cerimoniale religioso.

 

La sua indiscutibile origine etrusca - come del resto oltre il 90% di tutta la

cultura cosiddetta "romana", quindi simbologie rubate dal Regime incluse

- di grandissimo imbarazzo al peggiore dei Fascismi, delle Leggi "Razziali",

gli ideologi considerando convintamente gli Etruschi di razza "non-ariana":

Fascismo autonegazionista e primo anti-fascista - vacci un po' a capire!...

 

 

La λάβρυς, lábrys, in Lidio - πέλεκυς, pélekys, in Greco antico, in Latino

bipennis - ascia bipenne, scure a due lame, già simbolo minoico di potere,

il suo utilizzo arcaico da media Età del Bronzo, presente in arte e mitologia

cretese, tracia, nuragica, greca e bizantina, di forte simbolismo religioso

e mitologico in molte delle Culture Africane, ma non - altra grande bufala -

in quelle Nord-Europee, come la popolarmente detta "vichinga" di Norreni

e Scandinavi.

 

Il suo dominante significato religioso la fa arma sacrificale o cerimoniale,

anche di fatto la più affilata e fra le più pesanti di tutta l'Età del Bronzo,

suggerendone un'origine come arma da combattimento, capace cioè di

squarciare le prime rudimentali armature, in seguito trovata la più adatta

a un uso "sacrificale", compatibilmente alla decapitazione con unico colpo

di animali di grossa taglia, tori e cavalli.

 

 

Un simbolismo sacro legato a divinità femminili minoiche, come la "Grande

Madre", numerosi i reperti nel Palazzo di Cnosso quale strumento legato a

riti e sacrifici, da cui il nome stesso di "labirinto", "Palazzo delle labrys".

 

Esattamente questo simbolismo originario verrà poi ripreso negli Anni

Settanta del secolo corso dal Movimento Lesbico per l'indipendenza ed

autosufficienza della donna.

 

Che poi sia stato inoltre utilizzato in Italia dall'organizzazione terroristica

neofascista "Ordine Nuovo", non ne trapela - ovvio - orientamenti sessuali, 

la dice solo lunga sulla superficiale inconsistenza del loro mitismo.