carne da macello

[vera guerra delle guerre

fra ideale di società d'umani

liberi uguali e felici

e deumanizzante sempre più

disumanizzata mandria

del consumismo l'arma

più letale distrazione

manipolazione di massa

fino a distruzione

dell'individuo-persona

ininterrotto in-trattenimento

dal pensare e dall'agire

con la propria testa

al di fuori del recinto

di mercimoni]

 

 

figli di mezzanotte

il sole è alto e ancora lo sarà

sempre giovane la notte 

svegliatevi e diamoci una mossa!

 

fuggite gli incubi indotti

da politiche tutto meno che democratiche

questo continuo retromarcia sui diritti

riprendiamoci i nostri sogni!

 

 

un'altra società (giusta)

un'altra gestione pubblica (semplice)

un'altra giustizia (vera)

un'altra sanità (efficiente)

 

un'altra scuola (per la vita)

un'altro approccio (economico/ecologico)

un'altra convivenza ("umana" = da umani) 

una vita migliore (dignitosa e degna)

 

 

tutto è possibile - anzi doveroso

basta costruirlo insieme!

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

... ma attenzione

a non (ri)caderci!

 

 

Carissimi più giovani e giovanissimi compagni di viaggio,

 

 

mentre a ragione ci criticate duramente su tutto, imparate anche però dai

nostri così tragici errori che vi hanno depredato di futuro, per i quali mai

abbastanza potremo chiedervi perdono, evitando voi stessi di diventare

le misere marionette a cui ci hanno asservito.

 

Questi nuovi nomi delle generazioni, che tanto acriticamente usate e noi

sulla vostra scia, sono esempio eccellente della trappola di un capitalismo

che ammalia, deforma e assoggetta le nostre menti e i comporta-menti.

 

 

Non sono affatto frutto di un gergo che nasce dal basso, piuttosto

etichette introdotte da propaganda politica e pubblicità aziendale,

marketing che noi "pubblico" categorizza in termini di "potenziali" elettori

e consumatori, visti esclusivamente come target ideologico e

commerciale, da manipolare creando slogan, mode e trend, immagini

artificiose di stili di vita falsi per farceli adottare.

 

Chi ha potere ci orienta così verso "modelli" di società che questo o quel

partito dice, troppo spesso millanta, di rappresentare, ma alla fine e

soprattutto per mantenere il corrotto e corrompente status quo sociale di

un mondo palesemente iniquo e auto-distruttivo in cui la felicità si possa

comprare per soldi.

 

 

Un totale mercimonio globale in cui "bisogni" indotti e non reali ci fanno

desiderare di quanto più inutile e superfluo, nell'illusione di una vita facile

venendo socialmente accettati e inclusi perché omologati a tutti gli altri.

 

Il machiavellico nel messaggio è che se io e ciascuno si comporta come ci

fanno credere che "tutti gli altri" agiscano, davvero tutti gli altri finiranno

col fare come me - ingegnosa la trappola, suadenti i ritornelli, teatrino di

sempre, tutta una giostra di soldi che gira e gira e gira: solite cazzate!

 

 

Voi che l'Inglese dovreste ormai masticarlo, "target" non significa altro

che "bersaglio", qualcosa o qualcuno da colpire e abbattere,

ci selezionano segmentandoci quasi fossimo bestiame non umani,

chi può dare "più latte" e chi meno.

 

Ci identificano come "clienti" politici e commerciali a cui dare la caccia,

destinatari di semplicistiche ricette, prodotti industriali e servizi tra cui 

quelli base che dovrebbe essere lo Stato a darci in cambio di tasse

pagate, ingabbiandoci per età, reddito, cultura, interessi, composizione

familiare, tutti dati che siamo noi stessi a fornirgli in primo luogo

sui social media.

 

 

"Dati demografici" appunto, età, genere, reddito, stato civile, occupazione,

settore e livello di istruzione, tanto per capire quanto possono

"mungerci", poi "localizzazione" geografica datagli col telefonino,

continente, nazione, regione, provincia, città, quartiere, paese, ormai

superflua per attività on line e siti di e-commerce ma cruciale per tutto

il resto d'offerta "locale".

 

Sanno di noi quasi più che noi stessi, ci lavorano su spulciando i nostri

argomenti di interesse, attività, tempo libero, sport, hobby, frequentazioni

e addirittura classificando i nostri atteggiamenti politici e sociali, le nostre

personali opinioni su tematiche sensibili di inclusività sociale, grado di

presenza e partecipazione sui social e quali, fragilità al giudizio altrui,

sostenibilità e tutela dell'ambiene, spreco e riuso, giudizi e pregiudizi...

 

 

Tutto messo volontariamente o inconsapevolmente nelle loro mani da noi,

in ritorno doppi bersagli prima di ondate "preparatorie" di comunicazione

per poterci cuocere a puntino con attività promozionali e di pubblicità, e

poi di dirette azioni di marketing, chirurgicamente mirate allo specifico

gruppo di pubblico a cui apparteniamo, particolarmente interessato a,

cioè  pronto a recepire, giusto quel messaggio politico, quel prodotto e

servizio di volta in volta proposti.

 

È proprio qui che entrano in gioco le "gabbie" delle generazioni,

i Boomers,Generation X, Y, Z e Alfa, noi oggetto di "strategie" che nulla

hanno a che vedere con i nostri bisogni "reali" né con la ricercata felicità

"personale", unicamente applicate al profilo di partito e modello di

impresa, utile per il raggiungimento dei "loro" immediati e lungimiranti

obiettivi siano essi di potere politico o dominio commerciale...

 

 

Voi che vi reputate e spesso siete più informati, coscienti, responsabili e

indipendenti di noi, voi che a milioni invadete oggi le piazze del mondo

per protestare e chiedere dovuto ascolto politico alle vostre istanze

in ambito sociale, ecologico e giuridico, tenete tutto questo a mente.

 

La vera rivoluzione oggi è - e sarà ancor più domani - rimanere voi stessi,

giovani, entusiasti e ribelli anche una volta "adulti", evitando al di là di

chiacchiere intellettualistiche il nostro grande errore di più o meno

passivo adattamento alle lusinghe e le pressioni del sistema nei fatti.

 

 

Credo in voi come e più che in me stesso, perché io sono l'oggi passato

e voi quello futuro, continuare nonostante tutto a credere nell'essere

umano, in voi e nell'altro, questo è rivoluzionario, perché ogni rivoluzione

collettiva inizia sempre da me individuo, più che dai miei pensieri e

le parole dai miei comportamenti.

 

Anche attraverso voi questa, l'unica e autentica rivoluzione continuerà

a vivere come il fiore che non muore mai, di generazione in generazione,

quindi a voi, a me e a tutti i migliori augurî di buon proseguimento nel

nostro cammino personale e sociale!

 

 

Vostro fratello e per ancora un po' compagno di viaggio

Luciano

nome di battaglia LucΨfer

boomer

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

A chi non aggiornato

possa interessare un approfondimento

 

 

Le "etichette" date dal mercato statunitense alle recenti generazioni

vengono oggi comunemente adottate in ambito scientifico mondiale dalla

sociologia, anche se con notevoli differenze di interpretazione ed utilizzo,

dunque non fa certo male imparare a conoscerle più correttamente.

 

 

La Generazione Z o abbreviata a "Gen Z" o "iGen" (dai prodotti Apple) è

chiamata a volte "Centennials" (di fine secolo), "Digitarians" (sempre

connessi a o dipendenti da Internet, ma sempre meno attratti dalla TV),

"Plurals" (da pluralisti, di comunicazione sia faccia-a-faccia che virtuale),

"Post-Millennials" (soltanto agli inizi) e "Zoomers" (dei Baby Boomer

"connessi"). 

 

C'è anche chi vi vorrebbe includere solo i nati fra il 1995 e il 2009, per lo

più figli della Generazione X, dei nati cioè fra il 1965 e il 1979, e di qualche

Baby Boomer "ritardatario".

 

 

Una generazione spartiacque oggi di primaria importanza, preceduta da

quella dei "Millennials", la Generazione Y, e seguita dalla Generazione Alfa

dei nati dai primi anni 2010 in poi, la prima generazione di utenti con Web

da tenera età, dunque di casa nella sua tecnologia e, di conseguenza,

nell'utilizzo dei social media, in altre parole i primi "nativi digitali".

 

La Generazione Z è anche purtroppo la prima a doversi confrontare con

aspettative di futuro al ribasso, sia nell'accesso a un'istruzione superiore

che riguardo all'economia privata, questo per i crescenti divari di reddito

della classe media, e di insicurezza dovuta al clima di conflitto mondiale

acuitosi le con guerre a seguito degli attentati dell'11 settembre 2001,

perdendo così la radicata visione del mondo attraverso il cosiddetto

"sogno americano" e l'accettazione del rischio per poterlo raggiungere.

 

 

La pandemia di Covid 19 segnerà profondamente le ultime generazioni,

soprattutto bambini e adolescenti, con perdita di capacità di relazionarsi 

fisicamente e un apprendimento a distanza che mai potrà sostituire i

benefici sociali del gruppo, isolando molti di loro in un mondo solitario di

narcisismo smodato - disperata affermazione dell'"esisto anch'io".

 

Di estremamente positivo nelle ultime generazioni un'inedita apertura al

mondo, il loro profondo interesse per la conoscenza e la sperimentazione

in prima persona, invece che "per sentito dire", e il loro attivo e trainante

utilizzo della sempre più rapida evoluzione tecnologica, ma anche il loro

rinnovato coinvolgimento riguardo a temi cruciali, come la crisi climatica

e la giustizia sociale, entrambe espresse in termini di più sana economia

contro finanza, di antimilitarismo contro guerre, di inclusione e tolleranza

verso qualsivoglia minoranza, vuoi etnica, religiosa, sessuale o altra, e

dunque di integrazione contro razzismo sotto varie spoglie - non è poco!