La forma del pensiero
Circa il 30% di noi umani usa il
pensiero visivo-spaziale, il 45% un
mix di visivo-spaziale e
verbale, il 25% pensa soltanto in parole, il
formato del pensiero umano non è però
esclusivamente "visivo"
(per immagini visive) o "linguistico"
(per immagini linguistiche),
ma "concettuale", quindi pensiamo
comunque "per immagini",
anche se alcuni riferiscono di una
"voce interiore".
Definire il pensiero è cosa ardua,
quale sensazione ci dia, sia esso
immagine o suono o entrambi, di fatto
sappiamo come non tutti
abbiano un'immaginazione visiva,
quest'incapacità di immaginare
con l'"occhio della mente" detta
"a-fantasia", dal Greco φᾰντᾰσῐ́ᾱ
phăntăsĭ́ā apparenza con il
prefisso "a" senza o alfa privativo.
Le persone che non riescono a vedere
con la "mente" immagini
interiori vivide, colorate e
dettagliate non sono in alcun modo dei
disabili, hanno semplicemente
esperienze interiori diverse, capaci
di rimediare a eventuali difficoltà
di pensiero astratto usando altre
modalità "sensoriali" di pensiero
(corpo-cervello-mente).
Altra meno conosciuta differenza
nella capacità di immaginare
con il pensiero la cosiddetta
"an-endo-phasia", mancanza di una
voce interiore nell'"orecchio della
mente", dal Greco "an" assenza
di + "endo" interno +
"phasia" fasia discorso da φάσις phásis
espressione a sua volta da φημί
phēmí io dico.
Molte persone asseriscono infatti di
sentire una "voce interiore"
quando pensano, spesso la propria,
quindi un pensiero "sonoro",
sia monologo che dialogo, con funzioni
cognitive, una sorta di
autoregolamentazione di pensiero e
comportamento, per cui
stiamo arricchendo il concetto di
"immagini" del pensiero anche
con quelle "uditive", non solo
"visive" e "verbali".
Queste voci interiori potrebbero
inoltre avere livelli più alti o più
bassi, le persone con più alto
linguaggio interiore mostrando una
memoria verbale superiore, più veloci
e precisi, alcuni adottando
anche la strategia del "parlare ad
alta voce" con sé stessi per
aiutarsi ulteriormente a pensare...
Quindi la forma dei pensieri in
persone prive di immagini visive e
di voce interiore è ragionevolmente
"concettuale", un "pensiero
non simbolizzato" esperienza del
tutto diversa di rappresentazioni
concettuali più astratte (quindi
comunque "immagini"!) delle
persone che usano immagini visive o
sonore per pensare.
Per quanto mi riguarda sono
decisamente "visivo" e quando
penso a un elefante lo vedo a tutto
tondo, certamente non vedo né
sento la parola "elefante" né il suo concetto,
solo visualizzazioni,
immagini in visione spaziale, piuttosto che
parole o linguaggio
astratto, anzi se non riesco a "visualizzare" mi è
più difficile capire
e spiegare.
Il linguaggio non è dunque
presupposto
per pensare, ma "uno tra
i modi" in cui alcune persone pensano,
non necessariamente il
più primitivo né il migliore, ma è
decisamente necessario per poter
comunicare idee dalla propria mente
agli altri, pensando a parole
credo si limiti notevolmente la capacità del
cervello e comunque
aiuta ricordare sempre che se "non riesco a spiegarmi"
(molto
meglio della nostra prima reazione
istintiva con un bel "non mi hai
capito"!) è di solito una sconfitta
ma solo del mio
linguaggio, non
necessariamente delle mie idee... |