La proposta di dividere in tre
classi sociali
le funzioni dei cittadini, così
come lanciata
da
Socrate
e trascritta ne
"La
Repubblica"
da
Platone
[in Greco Πολιτεία,
Politéia,
in Latino De Republica, da cui la
traduzione
italiana - NdR],
oggi come oggi nell'insieme
sarebbe eccepibile, ma analizzata
nel particolare assumerebbe un
significato
legittimamente auspicabile.
Lo Stato ideale, secondo il filosofo greco,
richiede la formazione della società suddivisa
in tre distinte categorie di cui fanno parte
gli Artigiani, classe di
lavoratori e procacciatori
di beni materiali, i Guardiani,
protettori
dello Stato, e i Governanti,
persone in grado
di gestire la Repubblica con infinita saggezza
ed alta moralità.
Platone nei suo scritti
si sofferma
particolarmente sulla categoria dei
Governanti
ed evidenzia come solo coloro che
hanno
raggiunto un alto livello di
educazione e
conoscenza devono
obbligatoriamente
prestare il proprio servizio nell'interesse
della comunità.
Grazie a questi punti fermi
la gestione
dello Stato non corre il rischio di
essere
affidata ad individui avidi di potere,
ma viene
consegnata nelle mani di persone idonee
a svolgere tale compito.
2.400 anni dopo, in Italia, i "saggi" che siedono
in Parlamento sono 945.
Ci possiamo davvero ritenere fortunati
se pensiamo che negli Stati Uniti, dove
gli abitanti superano numericamente 5 volte
la nostra popolazione, i parlamentari sono
"solo" 540.
Certo i nostri non saranno tutte
persone
di elevata moralità e capacità
amministrativa,
ma se sono seduti lì qualche altra
dote
ce la devono pur avere,
considerato anche
quanto spendiamo per affidarci al loro
buonsenso. |