massimo

 

                                   

giulio

 

                                   

iris

 

                                   

daniela

 

                                   

marija

 

                                   

katica

 

                                   

antonio

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

Anche tutti soli si può star bene, ciascuno dentro la propria bolla

- a parte l'isolarci dal resto di quel mondo "condiviso", che pur

impropriamente chiamiamo "reale".

 

È l'amico l'àncora nella dimensione "sociale" (vitale, non solo

esistenziale) della cosiddetta "realtà".

 

 

Friedrich Nietzsche in "Così parlò Zarathustra":

 

" Io e Me conversiamo insieme con assiduità troppo viva;

come si potrebbe sopportare ciò, se non ci fosse di mezzo

un amico?

 

L'amico è sempre un terzo per il solitario;

e il terzo è il sughero che non permette che il discorso dei due

cada nel fondo."

 

 

"Amicizia", relazione emotiva di rispetto, sincerità, fiducia, stima,

consuetudine, fedeltà, disponibilità reciproci - in un rapporto

alla pari.

 

Tra genitori e coppia, solida base della vita sociale - da bambini,

adolescenti, adulti - rapporto "intenso" con persone non

necessariamente dello stesso sesso o età di cui la nostra mente,

e ancor più il nostro spirito,  sono letteralmente "affamati".

 

 

Amici "per la vita", BFF o Best Friends Forever, autentici o spesso

oggi superficialmente "temporanei",  "migliori" amici, BF o Best

Friends tanto affidabili da condividerci i propri "segreti", amici

"intimi", inclusi FWB o Friend With Benefits con cui poter arrivare

ad avere relazioni sessuali occasionali e casuali senza rischio

di ferirne i sentimenti, amici "sociali", con cui socializzare ma non

particolarmente vicini, amici "di attività", per spendere del tempo

insieme, come andare in palestra o a cena, amici "di convenienza",

uniti da condivisione di compiti, come genitori attivi in gruppi

ricreazionali dei figli, sportivi o culturali, amici "conoscenti",

al lavoro, al mercato, a scuola, che si vedono o con cui si parla

ogni giorno, senza nulla condividere, almeno nulla di importante

o di personale... - ma non importa.

 

L'amicizia duratura dà stabilità e fa crescere, dona piacere

e ricordi, ti arricchisce la vita e aiuta a realizzarti come individuo.

 

 

In molti modi gli amici possono essere "intimi" fin più di coniugi

(sempre evitando "complicazioni" romantiche), anche se molti

ancora ritengono che le prime o uniche ragioni di un'amicizia

intersessuale riguardino in effetti fare sesso o procurarsi

un partner, un compagno di supporto, quando indiscutibile è

invece il contrario: fare sesso può complicare l'amicizia fino a

comprometterla irrimediabilmente.

 

Comunque sia per persone di qualsiasi sesso e identità di genere

diventare amici è una semplice questione di "compatibilità".

 

 

Perché l'amicizia porta sempre con sé resilienza e benessere,

soddisfazione e forse longevità, a parte quanto "vicini" si sia

o la funzione della relazione, la condivisione di età, interessi o

altro, se sia "omosociale", tra persone dello stesso sesso, o

"eterosociale", tra sessi.

 

Dipende dalla "personalità", apertura all'esperienza della propria

curiosità intellettuale e immaginazione creativa, coscienziosità

nell'organizzarsi, essere produttivi e prendere responsabilità,

estroversione nella socievolezza ed assertività (quindi opposto

di "introversione"), gradevolezza che si esprime in compassione,

rispetto e fiducia negli altri, ma anche nevroticismo nel tendere

più o meno ad ansia da possesso, depressione e paranoia...

 

 

Questi tratti della personalità rappresentano i Big Five o "grandi

predittori" di chi fa amicizia con chi, ma di fatto sono soprattutto

le nostre convinzioni fondamentali, i nostri cosiddetti "valori",

che meglio predicono la probabilità di un'amicizia.

 

Valori personali - raggruppabili per "auto-conservazione", "auto-

miglioramento", "auto-trascendenza" e "apertura al cambiamento"

- quali indipendenza (incluse libertà di pensiero e di azione),

stimolazione o bisogno di emozioni, novità e rinnovamento,

edonismo, realizzazione, potere, sicurezza, tradizione,

benevolenza e universalismo (ricerca di benessere per tutte

le persone e l'ambiente).

 

 

Inoltre la personalità di ciascuno è costituita da elementi sia

"femminili" che "maschili" il "dosaggio" del cui mix può variare

notevolmente al di là di sesso e identità di genere, un mix

comunque fatto sempre di entrambi in una molto variegata scala

di sensibilità, emotività ed empatia spesso fuori dagli stereotipi

sociali imposti.

 

Indipendentemente dalle preferenze personali, sia maschi che

femmine con alto apprezzamento di tradizione e conformismo

mostrano un'eterosocialità inferiore semplicemente perché tali

valori spingono a seguire le aspettative della società in cui si

vive, anche al prezzo di non esprimere o finanche sopprimere

la propria "autenticità".

 

 

Rompere gli schemi con amicizie di sesso incrociato può in realtà

dimostrarsi più "scomodo" per i maschi - sia emotivamente che

psicologicamente e socialmente - perché ancora da troppe

persone ed in troppe società, per aspetti soprattutto religioso-

comportamentali considerate relazioni off-limits.

 

Statisticamente le donne si distinguono per una indipendenza

che prevede amicizie tra i sessi, suggerendo una loro maggiore

autonomia degli uomini nel superare dei convenzionali divieti,

dal punto di vista demografico poi le donne già in relazioni

affettive hanno più amici maschi delle single e gli uomini più

in età hanno più amiche che quelli più giovani, mentre altri

valori non sembrano essere associati all'eterosocialità in modo

diverso per un particolare sesso.

 

 

"Amico" dal latino amare, "voler bene" disinteressato, per sempre

o per lungo tempo o solo per un po', un sentimento "spontaneo"

di emozione e affetto, che incontrollabile può sfuggire la ragione.

 

Somiglianza di carattere, valori e intenti condivisi, giochi,

esperienze, gioie, dolori, insieme, vicini, "ti confido", "mi capisci",

"mi sopporti", "ti supporto", ci aiutiamo a vicenda ed in fondo è

questo che conta nella nostra innata solitudine.

 

 

L'amicizia è scelta, viva, scambievole, affetto e affinità profondi,

pura libertà, franchezza, confronto e impegno.

 

L'amicizia è luce nel buio, parole e silenzi senza paura, contro

angoscia e depressione, anche deliri e allucinazioni dell'io che

inevitabilmente nella vita a volte naufraga.

 

 

L'amicizia è accettazione di sé e dell'altro, come siamo, lasciando

emergere la nostra infinita, ineludibile "inquietudine" del cuore

- sofferenza, sensibilità, tenerezza.

 

L'amicizia è cura di sé e dell'altro, "vicinanza" emozionale,

relazione dialogica dai molteplici volti ma senza mai maschere,

per quel che è mai possibile "comunione di vita".

 

 

Purtroppo il vero significato di "amicizia" viene spesso perso

nell'odierna pseudo-miriade di conoscenze (superficiali),

frequentazioni (occasionali), falsati o falsificati contatti (virtuali),

concetti (fittizi) fatti di asignificanti like...

 

Come se ormai contasse più o soltanto il "numero di amici" che

la "qualità dell'amicizia".

 

 

L'amicizia si costruisce nel tempo, a passo lento, richiede volontà,

interesse, sincerità, benevolenza, pazienza, continuità, contatto.

 

Il dono più prezioso proprio quello del tempo trascorso "insieme",

vicinanza fisica o no, da "dedicare" all'altro in ascolto, sincerità

di confronto, intimità di vicinanza, vulnerabilità del rischio.

 

 

Come ogni esperienza umana risponde a bisogni profondi, dettati

dal momento, dalle circostanze, da esigenze di vita che si evolve

con il naturale dinamismo nel nostro modo di sentire e di pensare.

 

Poi anche persone che hanno condiviso tratti molto importanti

di cammino - lunghi o brevi, sereni o burrascosi che siano stati -

possono un giorno ritrovarsi distanti, un bel ricordo, gratitudine,

forse un po' di nostalgia, niente di più...

 

 

Certo è che l'amicizia - quella autentica - resterà "eterna", anche

quando non lo fosse più!

 

La "vera" amica, il "vero" amico ti lasceranno andare se e quando

sarà questo che vorrai, perché l'unico "vero" amore si basa solido

essenzialmente su rispetto reciproco e libera ricerca della propria

felicità, un percorso sì "condivisibile" con gli altri, ma rimanendo

sempre individuale e "personale" - un diritto umano inalienabile.