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Oppressori, riluttanti oppressi |
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e "salvatori" |
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Quando "Dio è con noi"!... |
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Il ruolo sociale delle "religioni" |
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Abbiamo potuto constatare come la predominante parte della nostra avventura umana su questa Terra purtroppo altro non sia che una lunghissima storia di oppressione dei forti sui deboli, cioè di pochi sui molti, più o meno aperta ovvero peggio o meglio mascherata, solo a brevissimi tratti intaccata da una altrettanto lunga serie di tentativi degli oppressi di sottrarsi a questa violenza.
Non può neppure esserci sfuggito come ogni volta queste piccole ribellioni o grandi rivolte, addirittura rivoluzioni, siano regolarmente state destinate a totale fallimento grazie ad abili, sempre più sofisticate e subdole "manipolazioni" ideologiche, e quindi comportamentali, delle masse.
In questo contesto soprattutto le cosiddette "religioni" giocano spesso e volentieri - da sempre e più che mai oggi - un ruolo cruciale, quasi a legittimare, o comunque proteggere, il cosiddetto "potere e ordine costituito", in altre parole, pur "predicando" il contrario, in pratica hanno per definizione e fanno di tutto per mantenere un ruolo decisamente reazionario, repressivo e oppressivo. |
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Il Cristianesimo e il Comunismo moderno |
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Potrà sembrare un'affermazione strana, ma di fatto il cosiddetto "Cristianesimo" - Cristianesimo "delle origini" alla nascita, ma soprattutto attraverso il suo sviluppo storico a Cristianesimo "dottrinario" - trova moltissime e profonde similarità con il moderno Comunismo, infatti:
- nascono entrambi quali ideologie rivoluzionarie di liberazione degli esseri umani
- come tali vengono osteggiate e pesantemente sconfitte dalla reazione del Potere
- per sopravvivere si vedono perciò "costrette ad adattarsi" di continuo nel tempo
- snaturandosi inevitabilmente addirittura fino a fondersi con la stessa reazione... |
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Come la storia recente del Comunismo, anche quella millenaria del Cristianesimo una pura e semplice "corruzione" del messaggio originario |
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Il Cristianesimo contestualizzato |
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Dato che le fonti originali sono quasi totalmente andate perdute (anzi molte volutamente distrutte!), non è possibile ricostruire il completo senso originario del Cristianesimo attraverso le poche righe di "copie di copie" manipolate e rimanipolate giuntene fino a noi.
Una loro attenta analisi si dimostra comunque più che sufficiente per dedurre come la cosiddetta "Dottrina Cristiana" di fatto sia nella sua forma odierna in totale contraddizione con quella originaria.
Occorre innanzitutto sottolineare che il Cristianesimo non nasce come "religione", ma lo diventerà, e come ogni "ideologia" - a maggior ragione se religiosa - è assolutamente necessario analizzarlo partendo dalle sue proprie radici materiali nel contesto culturale e nei fatti storici dell'epoca.
Colo così se ne potrà seguire poi la drastica metamorfosi fino al suo sviluppo "autonomo", cioè al di fuori delle contingenze sociali temporali e definitivo consolidamento anche, o soprattutto, come efficacissimo strumento di controllo che passa di mano in mano dal potente di turno al seguente attraverso la nostra storia.
È chiaro che nessuna ideologia - tantomeno quella religiosa - vorrebbe essere direttamente legata allo sviluppo storico e sociale, che indiscutibilmente la condizionano.
Ma d'altronde senza quei riferimenti obiettivi, nessuna ideologia potrebbe trovare spiegazione, perché le idee - soprattutto quelle religiose - sono intrinsecamente connesse non soltanto ai fenomeni della società che le produce, ma anche a ciò che in tal senso le precede e a tutte le successive epoche che attraversano. |
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Il comune "Paradiso Perduto" |
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L'esaurimento della società comunistica, con l'arbitrario prevaricare degli interessi di alcuni su quelli degli altri, e l'avvento forzato delle classi sociali, la nascita dello "Stato" come legale monopolizzazione di un "potere sovrano", a cui tutto può, va e deve essere sacrificato - libertà inclusa - fino alla instaurazione del lavoro "schiavile" al proprio interno e addirittura il riconosciuto "diritto di oppressione" di una Nazione su altre, segnano profondamente la coscienza dei Popoli, dei vincitori ma ancor più dei vinti.
Non c'è dunque da meravigliarsi se in ogni Civiltà passata, attraverso le fasi storiche di:
- progressiva perdita dell'originaria uguaglianza sociale
- conseguente perdita della propria identità collettiva
- ed, ineludibilmente, finale perdita della propria libertà
abbia il suo racconto di una cosiddetta "Età dell'Oro", il "Paradiso sulla Terra", quell'Eden da cui si viene cacciati, sia per conservare memoria di una perdita incolmabile che speranza di poterla un giorno riacquistare, come emblematicamente nel caso del cosiddetto "Popolo Ebraico", il cui mito non è né originale né unico come si vorrebbe far credere, ma viene con documentata certezza acquisito dalle precedenti Culture Mesopotamiche. |
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Il comune "canovaccio" della leggenda |
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Ovviamente queste leggende - cioè racconti tradizionali nei quali fatti e personaggi, se pur storici, vengono amplificati e deformati con la fantasia fino ad alterarne il valore storico, non riuscendo a spiegare le "cause reali" di così catastrofali perdite (anzi molte volte non volendolo neppure!) - finiscono per far ricorso a delle "cause mistiche", non di rado una punitiva "ira divina", infatti:
- tutte iniziano descrivendo dettagliatamente le delizie di un "paradiso" terrestre, tale perché abitato da esseri umani "liberi"
- tutte propongono l'immancabile "distruzione" del (loro) mondo, fase cioè in cui si configura il predominio di una classe che determina la schiavitù dell'altra
- tutte mostrano una "autoattribuzione di colpa" da parte degli sconfitti, secondo oggi ben noti processi psicologici di rovesciamento della realtà (qui di dimensione collettiva, vedi la famosa "Sindrome di Stoccolma"!), in cui la vittima si auto- colpevolizza arrivando a scusare o giustificare il proprio carnefice, un modo - se pur malato - di rielaborare gli eventi storici a livello sociale, anche ideologicamente. |
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La solita "manipolazione" della storia da parte delle cosiddette "élite culturali" |
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In un Popolo questa razionalizzazione intellettuale di un processo storico avviene ad opera di élite culturali, gruppi di potere molto probabilmente veri responsabili del fallimento e cui, guarda caso, conviene comunque dar la colpa della sconfitta alla classe perdente del proprio popolo, lavandosene le mani.
Ma di fatto schierandosi indirettamente dalla parte del vincitore, proprio come faranno gli intellettuali ai tempi di Shaul di Tarso, detto "Paolo", e come rifaranno passo passo da copione ai nostri giorni gli "intellettualoidi di sinistra", dopo l'ennesima catastrofica sconfitta della classe operaia che loro stessi hanno causato...
In ogni concezione ideologico-religiosa c'è in fondo il grande rimpianto di una società senza classi, di un "Paradiso Perduto", un'"Età dell'Oro", però alienato e proiettato verso una vita extra- o ultra-terrena, fuori dalla realtà.
Qualsivoglia setta radicale ideologico-religiosa riandrà quindi necessariamente sempre alle origini storiche stesse di un'"Umanità che vive ed opera secondo Natura", al suo comunismo primitivo fatto di comunione dei beni, di uguaglianza sociale, di uguaglianza di genere e di democrazia diretta.
È in questo contesto e nessun altro che va collocato anche il messaggio originario del Cristianesimo, il quale, come tutti i movimenti rivoluzionari sconfitti, lo trasformerà e adatterà sotto l'influenza ideologica di ciascuna fase storica che attraversa, ed è per questo e nient'altro che dell'originario Cristianesimo primitivo rimane nella Religione Cristiana odierna:
- intatta solo la teoretica condanna morale dell'oppressione sociale e dello sfruttamento
- spostando però in pratica la "lotta di classe"
- da una dimensione politica "di azione", cioè "nella Storia", per il raggiungimento della felicità e della giustizia "qui e adesso sulla Terra" (!)
- ad una dimensione politica "di rassegnazione", di fatto "fuori della nostra Storia", per il raggiungimento della felicità e della giustizia "dopo questa vita", "in un'altra esistenza" (?!). |
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L'evoluzione storica |
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della "visione" messianica |
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Da speranza "dinamicizzante" |
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a rassegnazione "paralizzante" |
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Le "fonti" |
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Il cosiddetto "Cristianesimo", da un punto di vista semplicemente quantitativo, nella cosiddetta "sua" Bibbia (che sua non è!) prende in prestito dalla Bibbia Ebraica o "Sacre Scritture" del cosiddetto "Popolo di Israele" ben 46 cosiddetti "libri" (che libri non sono...).
La maggior parte di questi parlano degli antichi Padri, Re e Profeti appunto di Israele e di cui solo alcuni possono essere considerati "moderni" (nel senso di Epoca Ellenistica), comunque antecedenti alla nascita di quel "Gesù Nazareno poi detto 'il Cristo'", e tutti insieme ne vanno a costituire il cosiddetto "Antico Testamento", nel senso di "Antico Patto" (con il loro dio).
Di "proprio" il Cristianesimo ci mette in effetti appena una marginale appendice di 27 brevi "scritti", vale a dire 4 dei molto di più numerosi cosiddetti "(E)vangeli" o più correttamente "Eu- angeli" ancora in circolazione, le cosiddette "Lettere" degli "Apostoli", ma di fatto le più dello "pseudo-Apostolo" Paolo (che Apostolo non è - sarebbe numero tredici, mentre gli Apostoli si sa sono dodici, Giuda il traditore incluso!) ed altri scritti esclusivamente validi per i Cristiani "Cattolici", dai cosiddetti "Atti degli Apostoli" all'"Apocalisse", che insieme vanno a costituire il cosiddetto "Nuovo Testamento", nel senso di "Rinnovato Patto" (con dio):
- tutti accuratamente "selezionati" nonché più volte ricopiati, purgati, rieditati, censurati, reinterpretati ad ogni nuova traduzione
- tutti "postumi" e di molto al Cristo, già all'origine, quindi lontani dal tempo e dalla cultura degli eventi che vi vengono descritti
- la maggior parte scritti addirittura non nella lingua propria degli Apostoli, l'Aramaico, ma in un Greco ellenistico caratterizzato da numerosi "semitismi"
- i quali inoltre, anche se venissero accettati unitariamente dalle principali "Confessioni Cristiane" - la Cattolica, l'Ortodossa e la Protestante - quasi fossero documenti "storici" e nella loro interezza, mostrerebbero comunque atteggiamenti estremamente diversificati già fra loro e decisamente nei confronti delle antiche scritture... |
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La totale "slegatura" culturale e dottrinale delle fonti |
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Se non altri, è proprio questo l'esplicito indizio di una loro nonostante tutto mal camuffata disconnessione culturale e dottrinale, di molto dipendente dalle peculiari influenze del contesto geo-culturale subite dai rispettivi autori e chi ri- e ri-scrive i racconti, nonché dalla loro appartenenza settario- dottrinale all'una o all'altra comunità o corrente di pensiero.
Basti considerare due esempi per scoprire quanto sorprendentemente (o affatto...) grandi siano le differenze anche fra gli ufficialmente "autorizzati" scritti neo-testamentari riguardo all'Ebraismo dell'Antico Testamento:
- da una parte l'"Apocalisse" di Giovanni, con i suoi ben 814 diretti e ricchi riferimenti alla Bibbia Ebraica
- dall'altra la "Lettera ai Filippesi" di "Paolo", con un'unica quanto marginale citazione dall'Antico Testamento!
Giovanni è l'Apostolo, ancora nonostante tutto direttamente collegato a quei fatti storici di cui si dichiara testimone diretto e legato perciò alla classica visione del Messia rivoluzionario Ebraico, chiamato a cercare di liberare il Popolo di Israele dalla reale schiavitù imposta dallo strapotere economico, culturale e militare di Roma.
Mentre Shaul di Tarso detto "Paolo", che non è apostolo (nonostante si autonomini e venga poi chiamato l'"'Apostolo' dei Gentili", cioè dei Pagani, attribuendosi da solo e riconoscendogli un titolo deliberatamente mistificante), il quale tiene molto a divulgare una a livello filosofico totalmente rielaborata ed irriconoscibile figura di Messia, come figura predestinata a salvare il mondo intero in una alienante "realtà extra-storica"...
Dall'iniziale, culturalmente radicata, tradizionale e documentata figura del Messia Ebraico, il Re-Messia-Liberatore-"Unto di Jhwh" che saprà riunire il Popolo d'Israele riportandolo alla sua originaria indipendenza e reinstaurando il Regno di Israele, si passa così con fin troppo evidente disinvoltura ad un totalmente inedito, inventato ed esoterico "Salvatore", che farà risorgere tutti i morti - Ebrei e non - in un "mondo futuro" di là a divenire, per giudicarli alla "fine dei giorni", premiando i giusti fra loro con la visione di Dio nel Paradiso e condannando al contrario i malvagi alle pene dell'Inferno! |
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Gli innumerevoli "Messia" |
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Il concetto del "Messia", cioè la credenza che ad un certo punto della storia umana un "dio" invierà un suo rappresentante a rendere il mondo "migliore", non è né originale né esclusivo di una sola religione.
Il Latino ecclesiastico lo chiama Messīas, dal Greco antico Μεσσίας, Messías, a sua volta dall'Aramaico מְׁשִיחָא, məšīah, e dall'Ebraico משיח, māšīāh, con il significato di "[Re] Unto", una nozione strettamente legata a quella di "regalità" documentata in tutte le Culture dell'Antico Vicino Oriente ed inoltre "per investitura divina".
Non opinabile è infatti che in´Egitto il Faraone venga definito "figlio del dio Sole Ra", come in Mesopotamia il Re "Unto di An" o di Enlil sia ritenuto "rappresentante del dio nazionale" e che in Israele l'investitura del Re non richieda la altrimenti simbolica cerimonia dell'"incoronazione", ma il rito liturgico dell'"unzione" con olio d'oliva, a simbolizzare la discesa in lui dello Spirito divino. |
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L'evoluzione del Messia ebraico |
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Anche la stessa unzione-investitura del Re-Profeta di Israele conosce comunque un'evoluzione storica non da poco:
- da "Unto Capo sopra Israele" per liberarlo dalle mani dei nemici che lo circondano, come nel caso di Re Davide, secondo Samuele non solo l'Eletto, ma anche il "Figlio di Dio"
- ad Isaia che nel VI sec aC profetizza dalla stirpe di Davide un futuro Re a ristabilire giustizia alla fine dei giorni
- poi, a fine secolo, Ezechiele, l'antimonarchico, il quale separa il "Davide che deve ancora venire" dalla stirpe di Re Davide
- ancora dall'Epoca Persiana del IV-II sec aC al Messia verranno addirittura attribuiti connotati "oltre umani".
Chiari elementi per definirlo un lungo processo "trasfigurante" della concezione fortemente simbolica di questo Messia, infatti:
- dalla "certezza" del Davide di Samuele, scelto da Dio a regnare sul suo Popolo e dominare sui suoi nemici "fino alla fine dei tempi"
- dopo la morte di Salomone e il crollo del Regno di Davide, si passerà alla "speranza" di Amos, Isaia ed Osea che la "Casa di Davide" torni a regnare su Israele
- infine Isaia sposterà la figura del Messia dalla continuità dinastica focalizzando esclusivamente sulla sua qualità di futuro "Re Giusto" dal potere carismatico. |
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L'evoluzione del "Gesù" ebraico |
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E ancora lo stesso "Gesù" del Cristianesimo - in Greco Ιησους, Iēsoûs, e in Latino Iesus, in realtà del tutto equivalente del diffusissimo nome ebraico יהושע, Yĕhošūa', nome "teoforico" o "portatore di deità" che appunto significa "Dio salva".
Ebbene viene erroneamente (o volutamente!) differenziato nella nostra versione italiana dell'Antico Testamento traducendone la seconda versione con "Giosuè", mentre da parte sua l'Ebraico moderno forza a sua volta verso un'altra importante differenziazione, questa profondamente culturale e quindi - forse - meno arbitraria della prima.
Chiama infatti il "Gesù cristiano" ישו, Yeshu, per distinguere questo neotestamentario Messia-Salvatore "già manifestato" detto "il Cristo", in Greco Χριστός, Christòs, dal proprio "ancora atteso" Messia-Liberatore, futuro restauratore dell'autonomia politica del Popolo Ebreo. |
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I Manoscritti cosiddetti "del Mar Morto" o più correttamente "di Qumran" |
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In verità neppure il cosiddetto "Popolo Ebraico" non è affatto così "monolitico", neppure nella sua visione del Messia, se di fatto ciascuna delle sue almeno quattro diverse élite culturali mostra profonde divergenze nel proprio "spirito di attesa":
- i "Farisei", borghesia erudita nazionalista ebraica dalla fine del II sec aC, si preparano alla venuta del Messia attraverso una rigorosa osservanza della Legge
- gli "Zeloti", Farisei ultra-nazionalisti, di cui molti poi seguaci di Yehosua/Gesù, credono invece di poterla facilitare con atti violenti, oggi diremmo con "attentati terroristici"
- i "Sadducei", famiglie aristocratiche sacerdotali più tradizionali e moderate, mostrano al contrario addirittura disponibilità ad un inserimento pacifico della Nazione Ebraica nel mondo pagano e politeista dell'Impero Romano, di cui riconoscono appieno la superiorità culturale, militare e organizzativa
- gli "Esseni" anticipano di fatto di oltre un secolo le dottrine poi arbitrariamente attribuite a quel "Gesù 'Nazareno' detto il Cristo", come ormai storicamente documentato grazie ai famosi - quanto da certe Chiese con oscurantista ed ostinata cecità ignorati - manoscritti popolarmente denominati "del Mar Morto"... |
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La preziosità dei reperti |
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Rinvenuti fra il 1947 e il 1956 in alcune grotte del Uadi o Wadi ("canyon o letto fluviale inaridito") di Qumran, non lontano dalle rovine di Khirbet Qumran e Gerico sulla riva occidentale del Mar Morto, i Manoscritti di Qumran, sono in Ebraico, Aramaico e Greco su rotoli per lo più di pergamena e solo alcuni di papiro.
Si riveleranno appartenere tutti all'antica setta degli Esseni, un ricchissimo tesoro storico-culturale-religioso di circa un migliaio di raccolte di testi, anche della Scrittura Ebraica, ovviamente di grandissimo valore scientifico-documentale.
Come ad esempio alcune tra le uniche copie bibliche anteriori al 100 aC ad oggi conosciute, testimonianze dirette cioè della fine del tardo Giudaismo del Secondo Tempio, databili tra il 150 aC e il 70 dC, manoscritti suddivisibili in tre categorie:
- gli scritti cosiddetti "biblici", perché inclusi nella Bibbia Ebraica, che ne costituiscono circa il 40%
- gli scritti cosiddetti "apocrifi" o "pseudepigrafici", cioè non inclusi nella Bibbia Ebraica, circa il 30%
- gli scritti cosiddetti "settari", precedentemente sconosciuti, circa il restante 30%.
Questi ultimi ad inequivocabile dimostrazione di come già a quel tempo fra i Giudei esistano, se pur minuscole, anche minoranze le quali nel Messia già riconoscono non un rinnovatore politico ma spirituale, cioè un vero "Profeta inviato da Dio" per la redenzione del suo Popolo, come poi la figura di Giovanni detto "il Battista", propedeutica al futuro movimento settario "giudaico-cristiano", molto prima di essere chiamato tale.
Allo stesso tempo però, ad ulteriore conferma di come normalmente il termine "Messia" venga all'epoca usato dagli Ebrei in senso generico, per indicare i "capi" dei continui tentativi di rivolta contro l'oppressione romana, sia antecedenti che successivi a quella del "Gesù Nazareno poi detto il Cristo".
L'ennesimo "Messia" un molto ben descritto Simon ben Kosiba, prima detto "Bar Kochba", vale a dire "figlio della stella", fra il 132 e il 135 dC (!) alla guida dello in assoluto ultimo tentativo di ribellione ebrea contro gli occupanti Romani, finita anche questa - inutile dirlo - in una tragica sconfitta, tanto da fargli cambiare dopo il nome in "Bar Koziba", cioè "figlio della menzogna"... |
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"Esseni" e "Cristiani" |
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In particolare la setta degli Esseni ripone tutte le proprie speranze messianiche in un "Re dei Giudei" a cui nei loro testi riferiscono come "Maestro di Giustizia":
- aboliscono ogni proprietà personale e privata praticando la comunanza dei beni e limitandosi al necessario
- alternano la preghiera a lavori di agricoltura, allevamento, apicultura e artigianato, i cui frutti barattano (il futuro "Ora et Labora" del monachesimo benedettino!)
- propongono comportamenti non-violenti, rispettando profondamente tutti gli esseri viventi e rifiutandosi per questo di sacrificare animali
- non fabbricano né maneggiano armi, evitando l'arruolamento militare da convinti "obiettori di coscienza"
- amano definirsi "artigiani di pace", testimoniando questo loro ruolo nella pratica della vita quotidiana e professando l'uguaglianza di tutti gli uomini. |
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Le evidenti "contaminazioni" |
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Storicamente documentato è come il pensiero ed i comportamenti degli Esseni subiscano anche forti influenze del tutto estranee all'Ebraismo, se non addirittura antitetiche, come:
- il dualismo bene-male, parlando di "Figli della luce" e "Figli delle tenebre"
- la venerazione del Sole e la dottrina degli Angeli, storicamente accertate tradizioni iraniche o parsi
- praticando celibato (vita da non sposato) e cenobitismo (dal Latino coenobium, a sua volta dal Greco κοινός, "comune", e βίος, "vita", vita comunitaria di tipo monastico secondo una disciplina fissata da una "regola") di tipica tradizione buddista
- il silenzio, il noviziato, le vesti bianche, la dieta, direttamente associabili alla scuola filosofica greco-pitagorica
- con periodiche riunioni che si tengono ad una tavola imbandita con pane e vino e sotto la guida di un sacerdote "messianico".
Tutte idee ed usanze inconciliabilmente estranee alla tradizione giudaica di Farisei e Sadducei, questa culturalmente impostata solo sulla fedele osservanza e rigorosa conformità alle proprie Scritture.
Tutte idee ed usanze evidentemente molto simili a quelle poi dette "cristiane" dei primi secoli, dottrine e tradizioni che vanno anzi molto verosimilmente a costituire proprio quella base fondamentale sulla quale potrà andare a svilupparsi il cosiddetto "Cristianesimo". |
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La accertata "contiguità" storica geografica e culturale |
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Questa assunzione viene ulteriormente confortata dalla contiguità storico-geografica, cioè stretta vicinanza nel tempo e nello spazio - come appunto la prossimità del luogo di riunione della prima Comunità Giudaico-Cristiana a Gerusalemme, di cui alla famosa cosiddetta "ultima cena", nelle immediate vicinanze del quartiere degli Esseni.
Un dettaglio questo che rende plausibili e frequenti i contatti fra Esseni e primi "Cristiani", forse con adesioni di gruppo al primo Cristianesimo Giudaico da parte di membri della Comunità Essena, tutti teologicamente molto qualificati.
Proprio la preparazione teologica degli Esseni altro aspetto da non trascurare e che, senza bisogno di illazioni di sorta, da solo basterebbe a spiegare le numerosissime e inverosimilmente casuali somiglianze, filologiche, rituali-liturgiche, teologiche e addirittura organizzative della futura Dottrina "Cristiana" con il più antico Essenismo della Comunità di Qumran, quali:
- pasti comunitari con riti cenobitici dell'Eucaristia, pane e vino come "carne e sangue del dio" (atto ricorrente in altre Religioni Orientali, ma assolutamente blasfemo per la Comunità Ebraica!)
- preghiere, "battesimo" e "beatitudini"
- resurrezione dei morti
- comunione dei beni materiali
- organizzazione gerarchica e giudiziaria
- ascetismo e vita associata
- cultura dell'accoglienza e dell'ospitalità... |
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Una voluta "mistificazione" |
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Il soprannome aramaico di "Nazareno o Nazoreno o Nazoreo", dato a quel "Gesù poi detto il Cristo" (nell'I.N.R.I. per tradizione sulla sua croce, in Latino "Iesus Nazarenus Rex Iudeorum"), non può avere nulla a che vedere con la presunta cittadina di "Nazareth"!
Mai nominata da un solo storico a lui precedente o contemporaneo in nessun testo né giudaico né pagano, di fatto bizantina e poi arabizzata, con origini archeologicamente databili a secoli dopo Cristo, senza resti o reperti alcuni che possano farla risalire al periodo del Secondo Tempio, frutto di una tarda tradizione popolare del Medioevo!
Laddove nelle versioni greche dei Vangeli Canonici si legge "Iesous o Nazoraios" l'espressione descrive infatti la sua appartenenza o almeno similarità dottrinale con la setta dei "Nazareni", facendo piuttosto riferimento alla parola "nazara", la quale associa al concetto di "verità", per cui va letta come Gesù "Quello della Verità, l'Unto", attributo qualificante dei membri della setta dei Nazareni o "Nazorei".
È perciò in questo senso che di conseguenza gli Ebrei chiameranno anticamente "Nazareni" anche i suoi seguaci futuri "Cristiani", qualunqe la loro terra di origine, anche se qui, linguisticamente, l'espressione verosimilmente venga dalla radice ebraica "natzìr", dall'aramaica "natzirà", che dà ai Nazareni o anche "Nazirei" il senso di "consacrati" o "separati", attraverso appunto un voto di speciale consacrazione a dio in questa setta.
Che i primi Cristiani vengano proprio chiamati Nazareni o Nazirei, o addirittura scelgano di farsi chiamare così, ancor più confermato a indicare una voluta peculiarità o settarietà, secondo quanto già fatto da figure bibliche come Sansone e Samuele, quest'ultimo celebrante all'unzione regale di Davide, una settarietà espressa attraverso:
- l'assunzione di voti religiosi, temporanei o permanenti
- l'astensione dal bere alcolici
- il non tagliarsi i capelli
- l'evitare ogni contatto con impurità, come il sangue
- l'adottare per questo una dieta vegetariana. |
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"Zeloti" - fanatico "braccio armato" degli Esseni e "Cristiani" |
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A partire dagli inizi del I sec in poi sono i cosiddetti "Zeloti" il secondo gruppo settario giudaico di particolare interesse politico- religioso in relazione al Cristianesimo primitivo.
Sono militanti del "Movimento di Liberazione del Regno Ebraico" in Palestina, integralisti dell'ortodossia ebraica considerati dai Romani veri e propri ribelli armati di stampo terrorista, come evidenziato dal pensiero strategico-politico-militare, appunto fanatico e violento, dello "Zelotismo".
Arriverà a conquistare gradualmente il consenso delle masse, sia nelle città che nelle campagne, fino ad evolversi in una nuova forma di banditismo ad opera dei cosiddetti "Sicarii" o "Escarioti", Ekariots, autori di spettacolari assassini politici, in pieno giorno tra la folla, che finiranno con l'innescare la catastrofe della Prima Guerra Giudaica.
Fondati da Giuda di Ezechia, anche detto Giuda "il Galileo" o Giuda "di Gamala", pretendente degli Asmonei al trono ebraico, questi spodestati da Erode, i settari ribelli "Zeloti":
- rappresentano, diremmo oggi, il "braccio armato" della Comunità Essena di Qumran, con cui intrattengono stretti rapporti
- sono partigiani accaniti dell'indipendenza politica del Regno di Giudea e difensori dell'Ortodossia, insomma gli integralisti ebraici di allora
- hanno un ruolo centrale nella grande rivolta del 66 dC, anche detta la "Prima Guerra Giudaica" (la Seconda dal 115 al 117, la Terza dal 132 al 135 dC)
- molti di loro combattono a prezzo della propria vita durante la presa e distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito Flavio Vespasiano nel 70 dC, ma non per questo ancora del tutto sconfitti
- gli ultimi Zeloti infatti, guidati da Eleazaro ben Simone, si rifugeranno nella tristemente famosa Fortezza di Masada, sul pianoro quasi inespugnabile di una rocca alta 400 metri a Sud del Deserto di Giuda vicino al Mar Morto, in un estremo tentativo di resistenza all'esercito di Roma, lì assediati resisteranno per quattro anni, gli ultimi 960 di loro preferendo di immolarsi tutti stoicamente in un suicidio collettivo piuttosto che arrendersi.
Giuda, nel Vangelo di Marco esplicitamente incluso tra i Dodici Apostoli e altrettanto esplicitamente denunciato come "quello che poi lo tradì", viene appunto indicato come "Iscariota",
יהודה איש־קריות. "passione" di quel "Gesù poi detto il Cristo"durante la notte del "Giovedì Santo", suicidatosi per senso di colpa (se mai storicamente valido, date fonti contraddittorie!).
Rutenuto dalla Comunità Cristiana "l'uomo simbolo del tradimento", quel nome "Iscariota" interpretato come "uomo di Kariot", ish Kariot, nativo di Kariot o Kerioth a Sud di Hebron.
Molto probabilmente invece considetato "diverso" da tutti gli altri discepoli del Cristo e da loro visto con sospetto semplicemente perché proveniente da un'altra setta, notoriamente fanatica e violenta, quella appunto dei "Sicarii" o "Escarioti". |
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L'altra faccia del futuro "Cristianesimo" |
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L'ebreo Giuseppe Flavio, storico romano del I sec dC chiamato Tito Flavio Giuseppe, Titus Flavius Iosephus, ma nato Yosef ben Matityahu, descrive così la setta e la dottrina degli "Zeloti":
- sono d'accordo in tutto e per tutto con i Farisei, ma nutrono un tale amore per la propria libertà da accettare solo "Dio come Signore" e per questo pronti a patire insieme alle famiglie ogni tortura e addirittura la morte
- quindi, con il pretesto di non obbedire ad altri che Dio, praticano di fatto un Fariseismo estremo e fanatico, sia religioso che politico, temuti dai Romani che li chiamano Sicarii, Latrones (altro che "ladroni" crocifissi con il Cristo e "buon ladrone" che si pente...) oppure semplicemente Galilaei (il Cristo stesso chiamato così!).
Degli stretti rapporti fra Esseni, anche detti "Nazareni", e Zeloti, anche detti "Sicarii" o "Escarioti" tratta il cosiddetto "Rotolo della guerra" dei Manoscritti di Qumran, in cui agli Esseni vengono inoltre attribuite diverse altre fazioni o sub-sette:
- chi di loro osserva fanaticamente regole iconoclaste, rifiutando addirittura di maneggiare monete non ebraiche
- chi non accetta che incirconcisi parlino di Dio e della Legge, pena l'assassinio (appunto gli Zeloti o Sicarii)
- chi si rifiuta di chiamare "Signore" o "Padrone" altri che Dio, anche se sotto minaccia di sevizie e addirittura di morte!
stesso "Nazareno" oltre che "il Cristo", ci siano Zeloti o "Zelanti" (nomignolo poi dato ai primi Fraticelli Francescani, termine ancora oggi usato nel senso ironico o spregiativo di "ligio ai doveri", anche troppo e fanaticanmente!), fra cui:
- Giuda appunto detto "Iscariota"
- forse lo stesso Simone detto "Pietro" o "Bariona Pietro"
- l'altro Simone detto "il Cananeo" oppure "lo Zelota", per distinguerlo dal primo
- così molto probabilmente i fratelli Giacomo e Giovanni di Zebedeo, che, non ben accolti in un villaggio di Samaritani, lo vorrebbero incendiare...
Tutti personaggi che mostrano atteggiamenti e comportamenti ben diversi dalla visione successivamente romanticizzata del "Cristo" e dei suoi seguaci, ma al contrario molto più vicina alla idea storica degli Zeloti e degli Esseni, cui legittimamente si associa quindi proprio il concetto di "sicario", oggi ancora in uso, anche se nel senso di assassino "assoldato" (riferendo al citato dubbio racconto su Giuda) o strumento violento di malvagità altrui. |
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La natura politico-religiosa del Cristianesimo "primitivo" |
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Il Cristianesimo primitivo non è quindi che una forma radicale di "Messianismo Ebraico", ideologia politico-religiosa di piccoli gruppi come Esseni, "Nazareni o Nazirei" e "Ossaeani", isolate comunità monastiche "cenobitiche", di vita comunitaria, nate a metà II sec aC e "Zeloti", partito ebraico cui appartiene anche la fazione estremista dei "Sicarii" (da cui appunto in Italiano "sicario"), sistematicamente dediti all'omicidio terroristico come essenziale strategia politica.
Tutti gruppi che si rifanno a profezie bibliche, specialmente quelle di Isaia e di Michea, per giungere alla profonda convinzione che "il Signore di Israele verrà a condurre il Popolo prediletto a definitiva vittoria", sia sui Romani, i dominatori pagani, che sugli Ebrei corrotti, la Dinastia di Re Erode e i Grandi Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme.
Tra gli Apostoli del "Gesù Nazareno poi detto il Cristo" ritroviamo settari sia Esseni che Zeloti o "Zelanti" (da cui appunto in Italiano "zelante"), i cui atteggiamenti e comportamenti sono documentatamente - vale a dire "storicamente" e "culturalmente" trasmessici - ben diversi da quelli falsificati dalla nostra romanticizzata visione moderna del Cristo e della Religione solo molto più tardi chiamata con il suo nome e dei suoi idealizzati e "santificati" seguaci. |
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Il Cristianesimo "reinventato" a total remake di Shaul di Tarso detto "Paolo" |
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Il Cristianesimo Giudaico totalmente rivisitato, cosiddetto "paolino" o "Paolinesimo" poi - ancora di oggi - è tutt'altro, si potrebbe dire "alla moda" o "politicamente corretto", cioè opportunisticamente riveduto ed adattato/manipolato.
Il Cristianesimo originale del pensiero esseno-zelota, così violento e contestualmente limitato, non avrebbe mai potuto essere "esportabile" ad altre culture, se non rivisitato dal fariseo filo-romano e filo-erodiano Shaul di Tarso, il futuro "Paolo" - l'autonominato "Apostolo dei Gentili" perché, nonostante Ebreo, di solida formazione greco-ellenista e Civis Romanus, primo "missionario" tra i pagani greci e romani.
Shaul - prima grecizzato in Σαuλος, Saulos, poi latinizzato in Saulus ed infine italianizzato in Saulo - estrapola il Messianismo "classico" dal contesto politico giudeo, inoltre "arricchendolo" arbitrariamente di innumerevoli elementi teologici pagani, di per sé del tutto incompatibili con la spiritualità ebraica.
È questo reinventato, del tutto inedito ed eclettico Messianismo "universale", trasformato da originario "movimento di ribellione" di oppressi rivoluzionari a "filosofia della sopportazione" di schiavi rassegnati, che attecchirà tra i diseredati e senza speranza affermandosi rapidamente in tutto il Bacino Mediterraneo, fino ad essere imposto come "religione ufficiale" dell'Impero Romano.
Senza questo personaggio chiave, non Ebreo palestinese ma a cavallo fra i mondi ebraico ed ellenistico, e senza la sua reinterpretazione, il Cristianesimo originale non avrebbe potuto culturalmente diffondersi, perché le "fondamentaliste idee profetiche" del Nazionalismo Ebraico, di opposizione ad oltranza contro il potere romano, vengono riformulate in un'"ideologia di riscatto e sublimazione" delle classi oppresse e degli schiavi di tutto l'Impero, tesi cioè, nonostante tutto, "politicamente corrette", vale a dire alla fin fine "utili" al potere. |
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Perché in fondo il "suo" Cristianesimo rivisitato è di indubbio "compromesso" con i dominatori
un "Cristianesimo" completamente stravolto in cui la storia stessa della setta originaria del "Gesù Nazareno poi detto il Cristo" viene riscritta in senso "escatologico"
riferito cioè alle teologico-dogmatiche "realtà ultime" morte, fine del mondo, giudizio universale, paradiso, inferno, il senso e fine ultimo dell'umano e del suo "destino". |
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Il "Cristianesimo" di un falsificato "Cristo" falsifica il pensiero "cristiano" |
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L'insegnamento di Shaul di Tarso - e non del Cristo né dei suoi legittimi discepoli, i veri Apostoli - costituisce oggi la base per molti capisaldi della teologia cristiana con la sua dottrina "cristocentrica", tutta con-centrata cioè in una singola idea-madre di un "Cristo filosofico" e non storico, da cui Paolo "desume" una catechesi di estranei ed estranianti concetti come:
- "resurrezione" dei morti
- bsp;"corpo mistico" della Chiesa
- "redenzione universale" degli umani
tutti sempre e solamente imperniati tutt'attorno ad una personalissima idea di:
- un "Figlio di Dio"
- eternamente "pre-esistente"
- anzi "principio di unione e coordinazione dell'intero Creato"
- e di sua "elevazione a un ordine soprannaturale" (!?).
Di fatto questo "Paolinismo" o "Paolinesimo" - come piuttosto dovrebbe essere etichettato in nome della trasparenza, più che "Cristianesimo" - appartiene al II sec dC ed è quindi una dottrina tardiva, proprio in virtù della sua sproporzionata tendenza alla sublimazione, addirittura degenerante, dell'originario pensiero cristiano, idee documentatamente "imposte" dalla fazione "cristiano-progressista" guidata da Paolo.
Alla migliore delle interpretazioni concediamo pure che Shaul di Tarso/Paolo ed i seguaci di Paolo, comprese quasi tutte le Chiese a seguire, davvero facciano questo con l'unica e chiara intenzione, anche se non sempre espressa, di esaltare un Gesù il Cristo "più teologico", comunque proprio per questo allontanandosi di fatto sempre più dall'eventuale personaggio storico.
"Quel" Cristo che vive e lotta nella terra di Palestina sotto l'Impero di Tiberio, un uomo, non ha certo una carnagione lattea, non é alto, né biondo né dagli occhi azzurri, "quel" Cristo non è neppure "pio", né quasi effeminato, come poi manipolativamente stilizzato dalla "tradizione" nell'icona propagandistica della maggior parte delle effigi sacre e figurine dei "santini", in altre parole pur sempre e di fatto un Palestinese!... |
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L'intera dottrina teologica di Paolo altera profondamente l'insegnamento del "Gesù Nazareno detto il Cristo" con elementi a lui storicamente e culturalmente estranei molti dei quali presi dall'Ellenismo
Paolo il non-Apostolo, "inventore" di una teologia "cristiano-paolina", fondatore di un "Cristiano- Paolinesimo"
Ben poco hanno a che fare con il primo movimento storico di quel "Cristo" fra i Cristi, "Messia" fra i Messia, da cui l'originario, unico, vero "Cristianesimo", quello primitivo!
Soltanto ulteriori ricerche scientificamente condotte sulle origini primitive del Cristianesimo potranno contribuire a ridurre il palese continuo scambiare fantasia e leggenda con la storia, finalmente riconoscendo che molte cose siano state introdotte artificialmente
Dagli Evangelisti stessi, dalle varie Chiese nei secoli successivi, non sempre per motivi puramente "telogici", anzi fin troppo spesso "di potere" e null'altro! |
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La totale corruzione |
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dell'originario messaggio |
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del Cristianesimo |
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Il processo involutivo del cosiddetto "Cristianesimo" fino a come lo conosciamo e di fatto subiamo ancora oggi, attraversa tre fasi cruciali che ne determinano la completa degenerazione:
- nasce storicamente come "Messianismo" antiromano di alcune sette rivoluzionarie ebraiche
- viene poi filosoficamente trasformato dal movimento guidato da Shaul di Tarso detto "Paolo" in culto "soteriologico" - dal Greco σωτηρία, sōtēria, "salvezza", nel senso di liberazione dal male e sopravvivenza dell'anima - confezionato ad hoc per le classi schiavili sconfitte di tutto il Mediterraneo
- diventa infine "Religione Ufficiale" dell'Impero Romano, religione "di Stato", utile allo Stato e sfruttabile a propri scopi dallo Stato, fino ad inglobare ed integrare definitivamente anche la Chiesa e le sue Gerarchie nell'apparato statale romano prima e in tutti i successivi centri di potere, fino ad oggi, addirittura sostituendosi o cercando insistentemente di sostituirsi al potere civile, trasformandosi in Stato. |
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Assolutamente nulla di "originale" |
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Da notare come quella del "Cristianesimo secondo Paolo" è lungi dal costituire l'unica soteriologia, dato che la maggior parte delle filosofie e religioni di tutti i tempi e di tutte le geografie promettono una sorta di "salvezza" o "liberazione" da qualche cosa:
- la salvezza Giudaica è nella "moralità" in questa vita per poter godere i frutti dell'"altra"
- la salvezza Cristiana è unicamente legata alla "redenzione" dal peccato operata dal Cristo
- la salvezza Islamica sta nel "pentimento ed espiazione" in vita dei propri peccati per evitare la dannazione eterna
- la salvezza Giainista esorta a "penitenza e ascetismo" per liberare l'anima
- la salvezza Buddista si raggiunge con il distacco dal dolore del mondo materiale in uno stato di "estasi e illuminazione" o Nirvana
- la salvezza Induista consiste nella liberazione o moksha attraverso il "ciclo di morte e rinascita", detto Samsara
- la salvezza Sikhista dell'Umano nel raggiungimento dell'"unione mistica con Dio" attraverso la meditazione
- la salvezza Epicureista va cercata nella "libertà da inquietudini", nell'assenza cioè di dolori e passioni, propria di una vita semplice
- la salvezza Stoica si concentra sul benessere spirituale, solo ottenibile coltivando la virtù del "distacco"
- la salvezza Taoista è tutta nel "conoscere se stessi" identificandosi con il Tao, cioè con il Tutto... |
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I "Cristiani" da ribelli a schiavi sottomessi |
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Nell'evoluzione involutiva del Cristianesimo si passa dai primi Cristiani "ribelli", sopravvissuti ai massacri repressivi dei Romani ed organizzatisi in una Comunità o Ecclesia dell'origine come "Assemblea dei Credenti", collettivo democraticamente autogestito in condivisione dei beni, ai nuovi Cristiani "paolini", già membri della casta farisea dominante, ora ridotti a "schiavi sottomessi in cerca di conforto".
Ma non del tutto e non solo, perché una qualche rivincita, almeno i capi ex Farisei di questa corrente, se la prendono alla fine nella loro "nuova Chiesa":
- "burocratizzata" a ricalcare in tutto e per tutto lo stile e la struttura imperiale, la forma e i contenuti del Potere
- con una propria Gerarchia, servile verso l'esterno, dispotica al suo interno a tal punto da escludere sempre più i fedeli dalle decisioni e chiudersi in "dogmi"
- un modello che si "perfezionerà" e perpetuerà nei secoli fino alle anacronistiche assurdità di ancora oggi. |
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La "voce bianca" del Cristianesimo |
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Non è esagerato affermare come il successo del Cristianesimo sia quello di un movimento "politicamente castrato", cioè pienamente sottomesso al potere e quindi del tutto innocuo, perché la "comunità" non è più quell'unità produttiva indipendente degli Esseni, anzi la progressiva crisi morale della sua "classe dirigente" fa sì che non venga più nemmeno praticata la comunione dei beni e, al suo posto, si simboleggia il perduto spirito di comunità con vuote funzioni religiose, dove si fa finta di essere "tutti uguali".
Di fatto, ai ricchi si permette di nuovo di farsi ricchi a spese dei poveri, per poi richiedergli tutt'al più di donare qualcosa ai proprio da loro stessi ridotti "bisognosi" e per misericordia, cioè facendosi addirittura "generosi" agli occhi di un dio ormai evidentemente creduto così ipovedente e senile da neppure accorgersi del raggiro...
Come purtroppo ben noto, il potere corrompe e alla fine i funzionari di questa "nuova Chiesa", puri e prepotenti burocrati, non più scelti dai fedeli e che non vivono più nel collettivo, cominciano a disporre di crescenti "donazioni", accumulando nel tempo ingenti ricchezze fuori da qualsivoglia controllo.
Un processo che trasformerà progressivamente le "risorse della comunità" di fatto in "possesso personale dei Vescovi", ora formalmente eletti dalle Gerarchie, nella maggior parte dei casi neppure più conosciuti di persona dai fedeli e comunque totalmente incontrollabili nella gestione dei loro affari. |
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Da una Chiesa "Comunità dei Credenti" ad una struttura di potere totalmente avulsa da "fedeli per forza" |
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Una volta poi incorporata la "nuova Chiesa" nello Stato, ogni qualsivoglia residuo della primitiva Ecclesia, cioè la sola ed autentica originaria "collettivista Comunità dei Credenti", sarà definitivamente spazzato via, come ad esempio l'usanza della confessione in pubblico dei propri peccati e del pubblico perdono da parte dei "fratelli e sorelle nella fede", sostituita da quella di un prete "autorizzato" più tardi addirittura nel buio di in un confessionale - e lì poi ancora di peggio...
Quello che veramente avviene è che la "nuova Chiesa" diventerà ben presto un'organizzazione di potere al servizio del Potere:
- di tutte le sue sempre più ingenti ricchezze e proprietà farà dei Patrimonia, anche giuridicamente appartenenti alla "struttura burocratica" della Chiesa
- dei sacerdoti e dei diaconi una Gerarchia totalmente avulsa dai fedeli
- dei Vescovi - dal Greco επίσκοπος, epìscopos - appunto i "supervisori, sorveglianti e controllori" eletti non dai fedeli ma dall'Imperatore e suoi efficaci strumenti di controllo sociale.
Alla fine, ciliegina sulla torta, ecco che si arriverà a:
- la imposta cosiddetta "decima", cioè il lavoro coatto più che di fedeli di schiavizzati "sudditi", tassazione di fatto che nei secoli si rivelerà fonte di incalcolabile ulteriore arricchimento per la Chiesa
- e ancora, ma solo dal XII-XIII sec, dopo cioè che sia stata introdotta anche la "proprietà individuale" dei preti sulle terre di rispettiva competenza, il "celibato" del clero della Chiesa Cattolica, secondo la sua - come al solito - "propria ed inappellabile interpretazione" di comodo, esclusivamente quale efficace strumento per evitare che questa ricchezza, accumulata attraverso donazioni, estorsioni e sfruttamento del lavoro altrui, vada dispersa (qualsiasi altra motivazione pseudo-teologica o pseudo-storica ne cerchi di proporre la fantasiosa Dottrina Cattolica "sulla base dei Testi Sacri"!). |
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Una Chiesa costruita col sangue sì ma non quello di "Cristo"! |
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Ovviamente un tale progressivo, completo rovesciamento dei principi fondamentali della Chiesa originaria non può aver luogo senza resistenze e conflitti e fin dall'Epoca Costantiniana numerosissimi sono i tentativi di ribellione contro il nuovo "Regime Ecclesiale", in Oriente, nel Nord-Africa, tutti bollati dalla Gerarchia di Roma come "eresie" e spesso repressi nel sangue.
Perché la "Chiesa di Stato" può ora disporre di un nuovo ed efficace strumento di persuasione, l'Esercito Imperiale (!), vedi, ad esempio, le dalla "nuova Chiesa" coerentemente taciute sue sistematiche e sanguinose persecuzioni di massa contro gli Aruspici, sacerdoti di una Religione Etrusca saccheggiata di simboli e liturgie, nonostante tutto però dura a morire, e le loro rispettive comunità di fedeli "pagani" nei numerosissimi pagi o villaggi della provincia rurale italica. |
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Sì, questa Mammasantissima Chiesa "Pseudo- Apostolica" di Roma è stata costruita col sangue, ma non certo quello di un "Gesù Nazareno poi detto il Cristo", né quello degli spesso e volentieri di sana pianta inventati santi e martiri
Piuttosto il sangue vero fatto cinicamente versare a milioni e milioni di "poveri cristi" di tutte le età, di tutti i tempi, di tutti i luoghi uomini, donne, vecchi, bambini del tutto innocenti, ma colpevoli di voler essere liberi di pensarla diversamente
"AD MAIOREM DEI GLORIAM INQVE HOMINVM SALVTEM"... |
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Una Chiesa letteralmente e spudoratamente "arrogante" |
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In quanto alle idee e le convinzioni politico-filosofico-religiose dei primi membri delle sette aderenti al credo in un Messia o "Cristo liberatore", comunque non più prioritarie, possiamo tranquillamente constatare come già a partire dal III sec dC nella Chiesa cosiddetta "Cristiana" poco o nulla rimane del primo Cristianesimo se non l'etichetta.
Pochi i pacificamente pro tempore tollerati fenomeni di tentativo di ritorno al primitivo comunismo Cristiano, come il "Monachesimo", dal Greco μοναχός, monachos, "solitario":
- con le sue unità di produzione e consumo collettivo nei monasteri
- luoghi di nuovo sviluppo dell'economia attraverso una forza- lavoro libera e proprietaria dei mezzi di produzione, inclusa la terra di cui gode i frutti
- di nuovo sviluppo della tecnologia, attraverso l'incontro e la condivisione delle conoscenze.
Purtroppo molto presto anche questa "superiore produttività comunista" degenererà a sua volta in rinnovato strumento di potere, con cui i monasteri riusciranno a prendere il controllo di tutte le zone limitrofe e circostanti diventando loro stessi dominanti proprietari fondiari, sfruttatori del lavoro dei contadini sulle proprie terre, trasformandosi cioè ideologicamente da "oppositori della burocrazia ecclesiastica" a suoi complementari "amministratori". |
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Una Chiesa oppressivamente e fanaticamente "intollerante" |
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Quel poco che rimane del messaggio del Cristianesimo originario di fatto lo si trova alla fine soltanto in alcune "sette" minoritarie , staccatesi dalla grande "Madre Chiesa" Cattolica Romana e da questa dichiarate "eretiche".
Dal Greco αίρετικός, aireticos, in senso letterale "che fa una scelta (diversa)", come gli adepti delle antiche Scuole di pensiero e di vita, ad esempio la Pitagorica e la Stoica, qui in pratica "che mette in dubbio o si oppone allo strapotere della Chiesa di Roma e ai suoi dogmi".
Tutte queste Comunità dissidenti sistematicamente combattute e crudelmente perseguitate tra l'altro poi attraverso i Tribunali Cattolici dell'"Inquisizione", con torture inaudite ed inumane condanne a morte su roghi, con intimidatoria esecuzione pubblica dei loro capi spirituali e adepti, tra moltissime altre ad esempio:
- i "Càtari", dal Greco καθαροί, katharòi, i "puri", seguaci del Vescovo Novaziano dal 251 dC, per la prima volta citati nei canoni del Concilio di Nicea del 325, poi anche detti "Albigesi" dalla cittadina francese di Albi, coinvolti culturalmente e religiosamente in un movimento eretico del XII sec in Occitania o Pays d'Oc della Francia Meridionale
- i "Dolciniani", seguaci del predicatore millenarista Dolcino da Novara, meglio conosciuto come "Fra'[tello] Dolcino", poi accusato di eresia, imprigionato e arso vivo sul rogo dalla famigerata Inquisizione nel 1307
- gli "Anabattisti", in greco άνα, "di nuovo", e βαπτίζω, "battezzare", ovvero i "Ribattezzatori", anche "Fratelli in Cristo" e "Chiesa di Dio", nel XVI sec della Riforma Protestante fautori del Messianismo classico, del collettivismo cristiano originario e dell'insurrezione e della guerriglia contro lo Stato oppressore esattamente come gli antichi Zeloti... |
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La "criminale" storia del Cristianesimo |
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Non è affatto esagerato parlare di una "storia criminale" del Cristianesimo, che non riguarda solo il suo passato, ma ancor più che mai il suo presente!
Si concretizza in una "Chiesa", non più Comunità ma "associazione a delinquere", sempre più ricca e sempre più potente, che si "arroga" il diritto esclusivo di avere il "vero" dio, in altre parole permettendosi di asserire che tutti gli altri abbiano quello "falso", ed inoltre che con le briciole della sua ricchezza e con l'abuso della sua potenza gli possa evangelicamente "insegnare" come il loro dio sia "sbagliato" mentre il proprio quello "giusto".
Due millenni di guerre di religione, umiliazioni, torture, sgozzamenti e roghi di "infedeli" non sono bastati a fargli rinunciare alla pretesa di possedere la "verità", questa è la miseria del Cristianesimo, prepotente e oscurantista, con i suoi anacronistici "dogmi" e la ipocrita morale delle sue Istituzioni.
Ma per favore, chi può ancora prendere sul serio lo "Pseudo- Cristianesimo" della Chiesa Cattolica? |
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Dall'esecrabile Libro Nero della auto-nominata "Santa Madre Chiesa" Cattolica (Pseudo-)Apostolica Romana |
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Nel "Libro Nero" della Chiesa Cattolica l'elenco dei suoi massacri addirittura di propri fratelli monoteisti Ebrei, Cristiani e Musulmani.
Eccidi non solo non affatto cristiani, ma assolutamente neppure "umani", i quali gridano tuttora e per sempre vendetta al cospetto del suo dio, qualunque esso sia, e di tutti gli uomini rimasti "umani", semplicemente perché veri e propri, abominevoli e perseguibili "Crimini contro l'Umanità" e come tali nel Diritto
Internazionale
senza
data di scadenza!
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782 dC 4.500 Sassoni decapitati da Carlo Magno al rifiuto del battesimo
965 24 "ribelli" condannati a morte da Papa Giovanni XIII a Roma
1096 800 Ebrei massacrati dai Cattolici a Worms, Germania
700 Ebrei massacrati dai Cattolici a Magonza, Germania
1098 4.000 Ungheresi massacrati dai Crociati in marcia verso la Palestina
1099 40.000 Ebrei e Musulmani massacrati dai Crociati a Gerusalemme
1145 120 Ebrei massacrati dai Cattolici a Colonia e Spira, Germania
1146 100 Ebrei massacrati dai Cattolici a Sully e Ramerupt, Francia
1171 18 Ebrei arsi vivi sul rogo a Blois, Francia
1191 2.700 prigionieri di guerra musulmani decapitati dai Crociati in Palestina 100 Ebrei massacrati a Bray-sur-Seine, Francia
1208 20.000 Càtari massacrati dai Crociati a Beziers, Francia
1219 5.000 Càtari massacrati dai Crociati a Marmande, Francia
1244 250 Càtari e Valdesi arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione in Francia
1278 267 Ebrei impiccati falsamente accusati di omicidio rituale di Cattolici a Londra 200 Càtari e Valdesi arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione nell'Arena di Verona
1310 28 "ribelli" giustiziati da mercenari pontifici a Massafiscaglia, Ferrara
1370 20 Ebrei arsi vivi dai Cattolici a Bruxelles, Belgio
1377 2.500 "ribelli" antipapali massacrati da mercenari pontifici a Cesena
1391 4.000 Ebrei massacrati dai Cattolici a Siviglia, Spagna
1397 100 Valdesi impiccati e arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Graz, Austria
1400 30 cittadini "ribelli" condannati a morte dal Governo Pontificio a Roma
1405 12 cittadini "ribelli" massacrati dai mercenari del nipote di Papa Innocenzo VII
1416 300 donne accusate di stregoneria arse vive dalla "Santa" Inquisizione nel Comasco
1485 49 cittadini "ribelli" giustiziati dalla "Santa" Inquisizione a Guadalupe, Spagna 41 donne accusate di stregoneria arse vive dalla "Santa" Inquisizione a Bormio, Sondrio
1486 31 Ebrei giustiziati dalla "Santa" Inquisizione a Belalcazar, Spagna
1505 14 donne accusate di stregoneria giustiziate dal Vescovo di Trento a Cavalese
1507 30 accusati di stregoneria arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Logrono, Spagna
1513 15 cittadini romani "ribelli" massacrati dalle Guardie Svizzere del Papa
1514 30 donne accusate di stregoneria arse vive dalla "Santa" Inquisizione a Bormio, Sondrio
1518 80 donne accusate di stregoneria arse vive dalla "Santa" Inquisizione in Valcamonica
1545 2.740 Valdesi massacrati dai Cattolici in Provenza, Francia
1559 15 Protestanti arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Valladolid, Spagna
1559 15 Protestanti arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Valladolid, Spagna 14 Protestanti arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Siviglia, Spagna
1561 2.000 Valdesi massacrati dai Cattolici in Calabria
1562 300 accusati di stregoneria arsi vivi a Oppenau, Germania 63 donne accusate di stregoneria arse vive dalla "Santa" Inquisizione a Wiesensteig, Germania 54 accusati di stregoneria arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Obermachtal, Germania
1567 17.000 Protestanti massacrati dagli Spagnoli nelle Fiandre, Belgio
1572 10.000 Ugonotti massacrati nella "Strage di San Bartolomeo" dai Cattolici in Francia
1573 5.000 servi della gleba ribelli massacrati dal Vescovo Juraj II Drašković in Croazia
1580 222 Ebrei arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione in Portogallo
1620 600 Protestanti trucidati dai Cattolici in Valtellina
1655 1.712 Valdesi massacrati dai Cattolici
1680 20 Ebrei arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Madrid, Spagna
1686 2.000 Valdesi massacrati dai Cattolici in un'azione di sterminio nelle valli alpine
1691 37 Ebrei arsi vivi dalla "Santa" Inquisizione a Maiorca, Spagna
1697 24 Protestanti giustiziati dai Cattolici a Presov, Slovacchia
Etc, etc, etc e... sempre (naturalmente!)
AD MAIOREM DEI GLORIAM |
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